Colesterolo luminoso: un nuovo modo di curare il cuore

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Esistono due tipi di colesterolo, quello buono e quello cattivo. Quello cattivo è legato a diverse sindromi cardiache. Una tecnica recente potrebbe aver cambiato il modo di studiarlo. Si tratta di un metodo che permette di mostrare l’intasamento da parte dei complessi grassi-proteici nell’arteria, per ora di alcuni pesci vivi. Tale successo è stato ottenuto da uno studio condotto dai ricercatori della Johns Hopkins e della Mayo Clinic.

 

Colesterolo luminoso

Come sappiamo il colesterolo cattivo finisce per attaccarsi ai vasi sanguigni. Man che si accumula il cuore fa più fatica a pompare il sangue; gli accumuli si chiamano placche. Riuscire a trovare modi per abbassare il livello delle lipoproteine, ovvero il colesterolo detto più semplicemente, potrebbe aiutare a salvare numerose vite umane. Per via della grandezza di tali molecole però risulta difficile usare delle tradizionali tecniche di biologia molecolare e per questo tre ricercatori hanno sviluppato un nuovo metodo.

Il sistema da loro sviluppato si chiama LipoGlo ed è merito dello sfruttamento dell’ingegneria genomica. Grazie ad un enzima luminoso sono riusciti a mostrale la molecola ApoB e grazie alla luce prodotta sono riusciti a monitorare i movimenti di quest’ultima attraverso il piccolo organismo di un pesce zebra larvale.

Una dichiarazione di Steven Farber, uno dei tre ricercatori dietro a tale progetto: “Le statine hanno aiutato molte persone e salvato molte vite, ma la gente muore ancora di malattie cardiovascolari ogni anno, quindi è urgente la necessità di nuove strategie mediche per comprendere e prevenire l’accumulo di placca arteriosa. Il nostro sistema LipoGlo ci consente di studiare ApoB in un piccolo di pesce zebra larvale, permettendoci di provare migliaia di potenziali prodotti farmaceutici e di trovare l’ago in un pagliaio che potrebbe essere il prossimo trattamento per questa terribile malattia. Questo tipo di screening su animali interi è impossibile in nessun altro vertebrato“. Affinché tutto questo venga usato anche sull’uomo ci vuole altro tempo, ma la strada presa è quella giusta.

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