Come ha fatto il vulcano Anak Krakatoa a produrre lo tsunami in Indonesia?

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Sabato 22 dicembre, uno tsunami ha colpito lo Stretto della Sonda, a Sumatra, in Indonesia, lasciando dietro di sé poco più di 370 morti e più di mille feriti. Una sciagura causata da un’eruzione parziale di Anak Krakatau, come confermato dalle autorità locali e dagli scienziati. 

Questo vulcano è parte del Parco Nazionale di Ujung Kulo, iscritto nel patrimonio mondiale dell’Unesco per la sua “bellezza naturale”, nonché della flora e della fauna che riflettono la continua evoluzione dei processi geologici.

Secondo Dwikorita Karnawati, capo della Agenzia meteorologica Indonesia, un’intera sezione della parte sud-occidentale della montagna, circa 64 ettari, è crollata e ha prodotto un’ondata enorme che ha devastato la costa vicina, in meno di 24 minuti e senza preavviso. “Quando la terra cade nell’oceano, spingendo la superficie del mare, provoca uno spostamento verticale causando lo tsunami“, ha dichiarato Sam Taylor-Offord, sismologo del GNS Science a Wellington (Nuova Zelanda).

 

Tsunami devastante

Questo tsunami ha raggiunto la costa inaspettatamente e ha distrutto più di 700 case, compresi edifici in legno e oltre a 69 hotel e alcune auto che sono finite in mezzo alle risaie presenti in quella zona. 

Successivamente, sono state rilasciate diverse immagini aeree catturate dal satellite Sentinel-1 dell’Agenzia spaziale europea, che hanno confermato l’ipotesi di un collasso. Mentre le autorità mantengono l’allarme, poiché il vulcano ha prodotto piccole eruzioni quasi ogni giorno, durante gli ultimi tre mesi.

L’Anak Krakatoa sorse intorno al 1928 dai resti lasciati da un vulcano più grande chiamato Krakatoa, che scomparve dopo un’esplosione monumentale che, da allora, mantiene in allerta del rischio imminente tutta quella zona. 

Ma non è la prima volta che succede qualcosa di simile, poiché nel 1883 il Krakatoa espulse ceneri a più di 12 miglia di altezza in una serie di potenti esplosioni che si fecero sentire anche in Australia, e che all’epoca costò la vita di più di 36.000 persone, oltre ad essere considerata una delle peggiori catastrofi del mondo.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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