Il Long Covid è una complicanza dovuta alla malattia causata dal coronavirus che si manifesta con dei sintomi prolungati, come l’affaticamento persistente. Secondo un nuovo studio, i bambini ospedalizzati a causa della stessa hanno un alto rischio di soffrirne. Sono giunti alla conclusione studiando i casi di oltre 500 bambini ricoverati in un ospedale di Mosca.
Il numero riguarda solo i bambini ospedalizzati a causa del contagio da coronavirus tra l’aprile e l’agosto dell’anno scorso. Apparentemente quasi un quarto del totale soffriva di sintomi di lunga durata a causa dei danni del virus che sono andati avanti anche per più di cinque mesi dopo la dimissione. Tra i diversi problemi, i più comuni sono stati il disturbo del sonno e problemi sensoriali.
Lo studio ha visto come su 518 bambini, il 24% aveva sintomi di lunga durata fino a un picco di nove mesi dopo l’uscita dall’ospedale. L’affaticamento si è presentato nel 10% dei casi, i disturbi del sonno nel 7% e i problemi sensoriali nel 6%.
Coronavirus: il Long Covid
Le parole di uno degli autori dello studio, lo specialista in pediatria e allergia Daniel Munblit: “Questo dimostra che c’è un problema. La fatica è il problema più comune. Non parliamo di stanchezza per un giorno o due, parliamo di stanchezza abbastanza persistente e la causa di questa fatica deve essere determinata. In alcuni bambini, la maggior parte dei genitori riconoscono ha riscontrato una riduzione del benessere e penso che in una certa misura abbia un impatto sulla loro vita quotidiana.”
Sono diversi gli ospedali in giro per il mondo che hanno segnalato diversi casi di Long Covid tra bambini, anche in Italia. Altri studi stanno prendendo in esame una fascia di età superiore, fino ai 17 anni, e in generale si sta cercando di scoprire l’effettivo rischio di imbattersi in questo scenario dovuto dal coronavirus, anche se sembra già alto.
Ph. credit: Healio