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Coronavirus: boom di nascite tra nove mesi? Alcuni dati suggeriscono altro

L’Italia è in quarantena per via del coronavirus da più di un mese, altri paesi da un po’ di meno. L’impossibilità di uscire e la vicinanza con il proprio partner può aver causato ovviamente un aumento dei rapporti intimi. Questo, a sua volta, potrebbe voler dire che tra 9 mesi si vedrà un’impennata delle nascite un po’ in tutto il mondo. Forse no.

In passato sarebbe stato sicuramente così e in generale, sicuramente ci sarà un aumento anche a questo giro, ma ci sono molti aspetti che stanno mitigando il fenomeno. Tra le diverse possibilità di intrattenimento che la tecnologia attuale offre e la sempre più attenzione che le coppie giovani mettono quando si tratta dei rapporti intimi, le possibilità diminuiscono.

Al giorno d’oggi si programma molto di più prima di fare un figlio e un clima di incertezza come quello attuale non aiuta. Detto questo, c’è un ulteriore aspetto che suggerisce la tesi delle poche nascite, l’assalto ai sex toy.

 

Coronavirus: tra rapporti intimi e sex toy

Dalla Nuova Zelanda arriva una statistica particolare. Se un po’ in tutto il mondo c’è stato l’assalto alla carta igienica, ai prodotti che non deperiscono e al lievito, nel paese circondato dall’oceano Pacifico sono stati i sex toy ad andare a ruba. Diversi negoziati hanno riportati un aumento delle vendite senza precedenti. Da notare che il governo neozelandese ha considerato questi esercizi come essenziali e quindi sono potuti rimanere aperti.

Le parole di Paul Spoonley, professore di demografia: “Incertezze come questa tendono a vedere ritardata fertilità perché le persone si sentono incerte sul mondo in cui porteranno un bambino. Quelli che pensano di fondare una famiglia probabilmente rimanderanno quella decisione. Penso che l’impulso di ritardare sarà più forte dell’inclinazione a rimanere incinta, anche per errore.”

Dall’altro lato però c’è anche da tenere conto di un problema che si sta presentando, la carenza dei contraccettivi. Sia i preservativi che le pillole anticoncezionali, per esempio, stanno diventando difficili da trovare.

Giacomo Ampollini

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