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Coronavirus e cibo: l’OMS spiega che non c’è pericolo di contrarlo dagli alimenti

Questa settimana è arrivata una notizia dalla Cina abbastanza simile ad altre registrate durante il corso degli ultimi mesi. È stata trovata traccia del coronavirus nel cibo surgelato, per la precisione, in questo caso, da del pollo arrivato dal Brasile. A seguito di questo ritrovamento, le autorità hanno subito iniziato un test di massa su tutti quelli che erano venuto in contatto con partite di pollo simili. Zero risultati positivi. In virtù di questo, anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è espressa.

Le parole dette dal direttore delle emergenze dell’OMS, Michael Ryan: “Le persone sono già abbastanza spaventate e abbastanza impaurite dalla pandemia COVID. Le persone non dovrebbero temere il cibo o il confezionamento degli alimenti o la lavorazione o la consegna del cibo. Non ci sono prove che il cibo o la catena alimentare partecipino alla trasmissione di questo virus. Il nostro cibo, dal punto di vista COVID, è sicuro”.

 

Coronavirus e cibo

La dichiarazione di Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico per questa pandemia dell’OMS: “Hanno testato alcune centinaia di migliaia di campioni di guardare l’imballaggio e hanno trovato molto, molto pochi, meno di 10 positivi nel farlo. Sappiamo che il virus può rimanere sulle superfici per qualche tempo. Se il virus è effettivamente nel cibo, e non abbiamo esempi di dove questo virus sia stato trasmesso come di origine alimentare, mentre qualcuno ha consumato un prodotto alimentare, i virus possono essere uccisi, come anche altri virus, se la carne è cotto. “

C’è da sottolineare, che le conoscenze in merito a questo virus sono ancora limitate. Sebbene ormai lo si abbia identificato più di otto mesi fa, i ricercatori hanno ancora molto lavoro da fare.

Giacomo Ampollini

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