Il contagio esponenziale del nuovo coronavirus continua a mostrare il suo effetto e in poco tempo si è passati da 6.000 casi, la stragrande maggioranza in Cina, ai 7.783 di oggi, sempre con la solita differenza rispetto al resto del mondo; i dati sono aggiornati alle 21:00 EST. Per quanto riguarda i morti, sono saliti a 170, tutti quanti registrati in Cina e non in altri paesi. Il numero di pazienti che sembrano essere stati curati, anche se non si capisce in che stato erano all’inizio, è di 133.
Se la maggior parte dei casi, come appena detto, è stata registrata in Cina, 7.783, anche in altri paesi sembra stiano salendo, anche se lentamente. La Thailandia è passata a 14 casi, il Giappone a 10 e l’Australia a 7. In Francia i casi di contagio ufficiale sono 5, in Germania 4 e si è aggiunta la Finlandia con 1 singolo caso. Nonostante le notizie degli scorsi giorni, in Italia nessuno di ritorno dalla Cina sembra aver contratto il coronavirus.
Abbiamo già visto ieri come i singoli casi registrati in Cina abbiamo superato quelli della SARS del 2002. Un dato da un certo punto di vista significativo, dall’altro un po’ meno visto che ci sono molti fattori, molte variabili differenti tra i due casi. Come quasi venti anni fa le informazioni che venivano fatte trapelare non sembrano essere complete, anche a questo giro si può dire lo stesso.
Allo stato attuale, gli effetti del coronavirus non risultano essere così pericolosi. La mortalità è ancora sotto il 2,5%. C’è da fare il solito discorso sulla possibile mutazione del virus. In ogni caso, come in una influenza normale, gli individui più a rischio sono chi ha già di per sé un sistema immunitario compromesso.
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