Il coronavirus predetto da un libro di fantascienza? Non proprio, solo un paio di coincidenze

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I teorici di un complotto sul coronavirus si stanno crogiolando dove che un libro di fantascienza del 1981 ha portato alla luce quella che può essere vista come una profezia. Il libro in questione, The Eyes of Darkness di Dean Koontz, parla di un virus che si propaga nel 2020. Questo è la prima coincidenza, la seconda è quella più sconvolgente.

Il nome del virus è Wuhan-400. Esatto, la città che è considerata l’epicentro di questa epidemia. I punti in comune sono finiti qua e anzi, sul nome del virus c’è anche da specificare un’altra cosa. Inizialmente il nome era Gorki-400. Nelle successive edizioni dopo la caduta dell’Unione Sovietica, è stato cambiato per far sembrare il tutto più simile possibile alla realtà geopolitica.

 

Il coronavirus contro la fantascienza

Covid-19 ha ben poco in comune rispetto a Wuhan-400. Quest’ultima viene descritta come un’arma biologica creata in laboratorio con lo scopo di uccidere tutta la popolazione contagiata. Per quando qualcosa continua a sostenere che anche Covid-19 lo sia, non lo è.

Un altro aspetto distante tra i due virus, e anche di molto, è la mortalità. Nel caso del libro in questione, il virus uccide il 100% delle persone contagiate, non importa se in salute o già deboli. Il coronavirus ha attualmente un tasso di mortalità di meno del 2% e risulta essere pericoloso solo per chi ha un sistema immunitario già compromesso.

L’ultimo aspetto da tenere in considerazione che è molto diverso, sembra in realtà andare a favore di Wuhan-400. Il periodo di incubazione è di due ore mentre per il Covid-19 è di due settimane. Un tempo così lungo senza presentare sintomi rende difficile tenere sotto controllo la situazione a meno di continui controlli sulla popolazione, cosa ovviamente quasi impossibile da fare.

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