Anche la Francia ha nella giornata di ieri confermato ufficialmente di aver identificato il nuovo ceppo di coronavirus, la cosiddetta variante inglese. Il contagiato risulta essere un uomo asintomatico che era tornato da Londra il 19 di dicembre. È stato testato soltanto due giorni dopo in ospedale ed è risultato positivo. In seguito è stato esaminato attentamente il tampone.
Attualmente le autorità sanitarie stanno lavorando per cercare di rintracciare tutte le persone che sono entrate in contatto con l’uomo per evitare una diffusione del nuovo ceppo del coronavirus. Ormai quest’ultimo è arrivato in diversi paesi tra cui l’Italia dove sono già stati identificati diversi contagiati in diverse regioni.
Coronavirus: la lotta al nuovo ceppo
Sono diversi i paesi sparsi per il mondo che stanno riattivando misure restrittive come la chiusura dei confini, soprattutto per chi arriva dal Regno Unito, per evitare di veder partire una nuova ondata. Per esempio, il Giappone ha imposto un lockdown generale dopo aver trovato cinque casi diversi associati al nuovo ceppo. Questo nuovo blocco durerà fino alla fine di gennaio.
Anche se ormai la distribuzione dei vaccini è iniziata, ci vorranno diversi mesi prima di raggiungerà con quest’ultimi una fetta di popolazione abbastanza grande da garantire un minimo di immunità. In sostanza, i governi non possono permettere di abbassare la guardia e i vaccini non devono assolutamente creare un falso senso di sicurezza.
Servono milioni di dosi per poter pensare di tornare alla normalità e attualmente in Italia ne sono entrate meno di 10.000. Un numero infimo, ma un punto di partenza, un segnale che serve a dare speranza, ma che richiede anche altra pazienza.
Ph. credit: EuroNews