Un virus tende a mutare continuamente e questa è una cosa risaputa. Questo coronavirus ci ha invece colto alla sprovvista per la sua capacità di svolgere tale processo a una velocità impressionante. Nel giro di poco tempo nel mondo sono comparsi diversi ceppi anche abbastanza diversi l’uno dall’altro e quindi con peculiarità diversa, quello che era diventato più contagioso e quello più mortale.
Il coronavirus SARS-CoV-2, anche per questo motivo, è diventato un oggetto di studio importante e ora un team di ricerca si è cercato di capire il motivo dietro a tale capacità. È stato visto come riesce ad accumulare circa due mutazione ogni mese, un tasso impressionante. La principale motivazione sembra sia legata dal sistema di selezione naturale causato soprattutto dalla differenza tra popolazione vaccinata e non.
Coronavirus: la capacità di mutazione del SARS-CoV-2
Le parole dei ricercatori dietro lo studio: “Quello che stavamo vedendo con le varianti di SARS-CoV-2, in particolare le varianti preoccupanti, è che hanno subito molte più mutazioni di quanto ci aspetteremmo con il normale ritmo evolutivo di coronavirus simili. Il numero di mutazioni osservate in questi quattro COV è molto più alto di quanto ci si aspetterebbe in base alle stime filogenetiche del tasso evolutivo dei nucleotidi di SARS-CoV-2.”
Si tratta di una spiegazione che non rivela tutto, ma è abbastanza per sottolineare l’importanza di tenere sotto controllo costantemente questo coronavirus. L’analisi continua potrebbe aiutare di fatto a scoprire in anticipo il diffondersi di ceppi piuttosto di altri. Se al momento ce ne ricordiamo solo alcuni, Omicron o Delta per esempio, in realtà ce ne sono stati molti di più.