Gli operatori sanitari sono considerati tra gli eroi di questa pandemia, e a ben ragione tra l’altro. Sono risultati i combattenti in prima linea contro il coronavirus e il risultato lo si è visto, anche nel nostro paese. I medici e gli infermieri che nei primi mesi sono morti a causa del Covid-19 sono stati molti, ma molti di più sono stati quelli che hanno subito il contagio.
Anche negli altri paesi è stato così. Per esempio, un studio pubblicato diversi giorni fa su Thorax ha evidenziato con che percentuale gli operati sanitari britannici sono stati infettati dal SARS-CoV-2, statisticamente parlando. Il 24,4%, quasi uno ogni quattro. Un numero impressionante che fa riferimento a solo quelli asintomatici.
La ricerca in questione si è basata su diversi studi che hanno in totale preso in esame 545 operatori sanitari che è servito anche per determinare il rateo di contagio da parte di quegli individui asintomatici, quelli che presentano gli anticorpi contro il virus, ma non hanno presentato i sintomi del Covid-19.
Le parole degli autori: “La regressione logistica multipla ha confermato un rischio significativamente inferiore di sieropositività negli individui che lavorano nella medicina di terapia intensiva. La regressione logistica multipla ha confermato un rischio significativamente inferiore di sieropositività negli individui che lavorano nella medicina di terapia intensiva.”
Non tutti gli operatori hanno presentato la stessa incidenza del virus, ma ci sono stati diversi gruppi. Quelli più a rischio sono stati gli addetti alle pulizie, i medici e gli operatori della medicina interna generale, rispettivamente 34,5, 33,3 e 30,3%. Quelli che invece hanno mostrato un’incidenza minore sono gli operatori di terapia intensiva, ovvero quelli più bardati.
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