Anche coloro che hanno contratto una forma lieve della malattia da coronavirus possono sviluppare anticorpi, che potrebbero renderli “immuni” per diverse settimane o anche di più, secondo uno studio francese che ha esaminato il personale ospedaliero affetta da infezioni lievi. I ricercatori hanno affermato che i risultati, che non sono stati ancora sottoposti a revisione, sono stati “incoraggianti” nonostante si sappia ancora molto poco sui meccanismi di immunità relativi al nuovo coronavirus, specialmente nei soggetti che hanno mostrata solo pochi e lievi sintomi della malattia.
“Sapevamo che le persone con forme gravi di Covid-19 sviluppavano anticorpi entro 15 giorni dall’insorgenza dei sintomi“, ha affermato Arnaud Fontanet, capo del dipartimento di salute globale dell’Istituto Pasteur, che ha condotto la ricerca presso l’ospedale universitario di Strasburgo. “Ora sappiamo che questo vale anche per coloro che sviluppano forme minori della malattia, anche se è possibile che gli anticorpi siano più deboli“. Lo studio è stato condotto su 160 membri del personale medico operante in due siti ospedalieri a Strasburgo, tutti risultati positivi a Covid-19 e che presentavano lievi forme della malattia.
Due tipi di test sierologici, che mirano a stabilire se vi sia stata una precedente infezione, hanno indicato che quasi tutti gli operatori sanitari, 153 su 160 in un caso e 159 su 160 nell’altro, avevano sviluppato anticorpi entro i 15 giorni successivi all’insorgenza dell’infezione. In base ad un test separato atto a determinare se l’anticorpo sia in grado neutralizzare il virus, lo studio ha rilevato che circa il 98% dei volontari presentava questo tipo di anticorpi e che essi erano comparsi tra i 28 e i 41 giorni successivi ai primi sintomi riconducibili all’infezione.
I ricercatori si sono in seguito detti convinti, in una dichiarazione rilasciata questo martedì, che il potere neutralizzante degli anticorpi sembra aumentare nel tempo. Olivier Schwartz, capo dell’unità virus e immunità presso l’Istituto Pasteur, ha dichiarato che il prossimo obiettivo è ora quello di monitorare e controllare costantemente la persistenza della risposta anticorpale e la capacità degli anticorpi di neutralizzare il virus a lungo termine.
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