Un nuovo studio che si basa su un sondaggio condotto dall’Università di York e dall’Università di Lincoln ha mostrato come aver avuto un animale domestico durante i primi mesi di quarantena ha aiuto la salute mentale delle persone. Si parla del Regno Unito e il periodo di blocco è andato dal 23 marzo al 1 giugno di quest’anno.
Il sondaggio ha visto una partecipazioni abbastanza grossa, 6.000 partecipanti provenienti dai diversi paesi che compongono il Regno Unito. Apparentemente, il 90% ha beneficiato a livello psicologico nell’avere un animale domestico, un aiuto a rimanere emotivamente stabili durante quei mesi. Il 96% ha anche detto che avere un animale li ha aiutati a rimanere in forma.
Detto questo, è stato svelato anche altro. Il 68% dei partecipanti al sondaggio ha risposto che era preoccupato per il proprio animale a causa della situazione particolare. Le preoccupazioni hanno riguardato questioni come la non possibilità di portarli fuori come un volta, nel caso dei cani per esempio, o nella difficoltà di rivolgersi a un veterinario in modo semplice e immediato.
Coronavirus: l’importante di un animale domestico per la salute mentale
Le parole d Elena Ratschen, dottoressa del Dipartimento di scienze della salute dell’Università di York: “I risultati di questo studio hanno anche dimostrato potenziali collegamenti tra la salute mentale delle persone e i legami emotivi che formano con i loro animali domestici: misure della forza dell’uomo-animale legame erano più alti tra le persone che hanno riportato punteggi più bassi per i risultati relativi alla salute mentale al basale.”
Quelle di Daniel Mills, professore della School of Life Sciences presso l’Università di Lincoln: “Sebbene il nostro studio abbia dimostrato che avere un animale domestico può mitigare alcuni degli effetti psicologici dannosi del blocco del COVID-19, è importante capire che è improbabile che questa scoperta abbia un significato clinico e non un suggerimento sul fatto che le persone dovrebbero acquisire animali domestici per proteggere la loro salute mentale durante la pandemia.”