Il coronavirus sta ormai imperversando in tutto il mondo. Proprio questo fine settimana, il numero di casi di coronavirus negli Stati Uniti ha superato i 550.000 e, nel frattempo, il numero complessivo di decessi collegati al coronavirus nel paese supera i 22.000. Ad oggi, gli Stati Uniti hanno quindi il più alto numero di morti per coronavirus di qualsiasi altro paese al mondo. La buona notizia è però che il coronavirus starebbe per raggiungere il picco in diverse città degli Stati Uniti, tra cui New York City, che è stata l’epicentro dell’epidemia nel paese.
“L’andamento della curva dei contagi mostra che siamo molto vicini al picco“, ha dichiarato il commissario della Food and Drugs Administration Stephen Hahn lo scorso fine settimana. “La situazione si è evoluta in brevissimo tempo, quindi dobbiamo tenere sotto controllo la cosa giorno per giorno“. La cattiva notizia, d’altro canto, è che alcuni rapporti suggeriscono che i pazienti che si stanno riprendendo dal coronavirus si stanno riammalando a loro volta. Le segnalazioni riguardano pazienti affetti da coronavirus provenienti dalla Corea del Sud, che inizialmente erano stati dimessi dopo essere risultati negativi al virus.
Di conseguenza, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha iniziato a monitorare con particolare attenzione la questione. “Siamo a conoscenza di questi nuovi positivi“, ha dichiarato un portavoce dell’OMS in una nota. “Siamo in stretto contatto con i nostri esperti e stiamo lavorando duramente per reperire maggiori informazioni sui singoli casi“, ha aggiunto. “È importante assicurarsi che quando i campioni vengono raccolti per il test su pazienti sospetti, le procedure vengano seguite passo dopo passo“.
Allo stato attuale, risulta evidente che i pazienti malati di Covid-19 possono riprendersi dal virus in circa due settimane. Una volta che un paziente risulta negativo al virus due volte entro un periodo di 24 ore, può essere dimesso; ma se si scopre che il virus può in qualche modo riattivarsi all’interno di pazienti asintomatici e che risultano negativi secondo il protocollo, le conseguenze sarebbero terribili sia per i pazienti, sia per la comunità.
Tra l’altro, il numero di sintomi collegati al coronavirus sembra essere aumentato nelle ultime settimane. Mentre una febbre alta e altri disturbi simil-influenzali restano le manifestazioni più comuni di infezione da coronavirus, alcuni pazienti hanno sperimentato perdita dell’olfatto, orticaria e una serie di altre problematiche della pelle. Infine, la contea di Los Angeles avrebbe deciso di prorogare il termine per il blocco generale delle attività fino al 15 maggio e ciò potrebbe costituire un precedente che anche le altre grandi città degli Stati Uniti seguiranno.
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