Coronavirus e il fallimento in Svezia: mancata la protezione agli anziani

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Il mondo si è mosso in maniera molto diversa nei confronti del coronavirus. Alcuni paesi, come il nostro, hanno deciso di imporre un blocco quasi completo alle attività lasciando continuare solo quelle necessarie. Altri paesi hanno visto l’emergenza come qualcosa di finto, una mera cospirazione, non facendo praticamente niente per fermarlo, come il Brasile o la Bielorussia. Altri invece hanno preferito andare avanti con una strategia ben precisa, la creazione di un’immunità di gregge, come la Svezia.

Di recente, alcuni rapporti nel suddetto paese indicano il fallimento di questa scelta. I numeri di contagi è molto più alto rispetto ai paesi confinanti, ma era un aspetto ovvio. Peccato che anche i morti siano molti di più e questo aspetto doveva essere evitato. Un altro punto che denota un fallimento è la protezione degli anziani.

 

Coronavirus: la Svezia non ha protetto gli anziani

Purtroppo, in Italia, Spagna, Francia, Regno Unito, Stati Uniti e anche altri paesi, il numero di morti è altissimo nelle fasce di età più alte. Le case di risposo sono diventate dei focolai un po’ d’ovunque. Gli errori sono tanti e tutti uguali, ma quello della Svezia è particolare.

Nel momento in cui si è scelta la strada dell’immunità di gregge, pare ovvio che le risorse sarebbe dovute essere impiegate per garantire protezione extra agli anziani. Così non è stato fatto. La maggior parte dei lavoratori delle case di cura stanno andando avanti senza la protezioni necessarie spargendo il virus.

Il 90% delle morti registrate del paesi sono di persone oltre i 70 anni, persone che dovevano avere l’attenzione assoluta da parte del governo e del sistema sanitario. Le parole del ministro della Salute e degli Affari sociali, Lena Hallengren: “Non siamo riusciti a proteggere i nostri anziani. Questo è davvero grave e un fallimento per la società nel suo insieme. Dobbiamo imparare da questo, non abbiamo ancora finito con questa pandemia.”

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