La medicina fa passati avanti da gigante in poco tempo. È successo anche durante questa pandemia visto che dal non sapere niente su questo coronavirus, in pochi mesi i ricercatori hanno scoperto di tutto. Detto questo, molte cose non si evolvono così in fretta, come l’uso di tamponi per scoprire se una persona è contagiata o meno.
La maggior parte di quelli usati tutt’ora risultano particolarmente invasivi e fastidiosi, ma ci sono altri modi per arrivare allo stesso risultato. Secondo uno studio dello Spallanzani effettuato su 337 soggetti diversi, c’è un modo più semplice, un tampone salivare.
Questo studio è andato avanti per diversi mesi e la speranza era di vedere una sensibilità abbastanza netta da mostrare la presenza di questo coronavirus nelle persone, il SARS-CoV-2. Si tratta di un sistema che già si usa per individuare altri virus, come quello dell’HIV.
Coronavirus: in arrivo un tampone salivare?
Il tampone naso-faringeo è particolarmente fastidioso, per chi ha una soglia del dolore molto bassa potrebbe essere quasi come una tortura. Al contrario, raccogliere un semplice campione di saliva è infinitamente più semplice e meno invadente.
Lo studio si è basato su un progetto pilota, ma potrebbe espandersi in fretta considerando che il prodotto arriva da un società italiana e il sistema è già in uso e registrato. Può risultare perfetto nei casi di urgenza in quanto il risultato può arrivare nel giro di poco più di un’ora. Ovviamente al momento la gestione che c’è dietro è limitato, ma con a un uso più ampio potrebbe anche aumentare l’attenzione che ci sta dietro.