Il rover Opportunity è stato ufficialmente dichiarato morto dalla NASA, il 13 Febbraio. Opportunity si è spenta dopo aver esaurito le sue batterie durante una spettacolare, quanto letale tempesta di sabbia su Marte. La NASA ha tentato e ritentato più volte si contattarlo, ma dopo numerosi tentativi, la missione del lontanissimo esploratore, è stata dichiarata conclusa.
In genere le costruzioni umane sul nostro Pianeta, hanno vita molto lunga. Ma Marte non è la Terra e sappiamo bene quello che è successo alla Tesla inviata nello spazio da Elon Musk, disintegrata dalle radiazione solari. Ma il rover, a differenza della Tesla, non è costruito con molti materiali organici e plastica, è molto più solido e resistente. In fondo si tratta di materiali concepiti per un esploratore marziano.
Jeff Moersch, professore di scienza planetarie dell’Università del Tennesse e membro del team di Opportunity ha affermato, sebbene non sia un esperto nell’ingegneria di Oppy, che a parte alcune piccole parti in plastica che saranno danneggiate dal sole, “in linea di massima, penso che la troveremo più o meno come l’abbiamo lasciata”. Se degli astronauti dovessero quindi un giorno andarla a cercare nel suo luogo di riposo, la troverebbero quasi intatta, “sebbene un po’ impolverata”.
Questo però, solo se gli astronauti dovessero arrivare su Marte entro i prossimi 100 o 200 anni. Con il passare del tempo infatti la polvere continuerebbe a coprire il corpo di Opportunity. Fino ad ora la polvere è stata in gran parte rimossa dai costanti e regolari venti marziani, ma alla lunga potrebbero non essere i venti a vincere sulla polvere. Comunque Moersch dubita che finirà “sepolta in un tumulo”.
Sulla Terra tutto quello che muore e rimane in un posto sul terreno, finirà inevitabilmente seppellita. Ma questo è dovuto agli effetti dell’acqua e alle placche tettoniche, tutte cose che su Marte non ci sono. Ma in termini di milioni e milioni di anni, gli ejecta di eventuali impatti, potrebbero piano piano coprire il corpo di Opportunity. “magari un alieno che atterrerà su Marte tra qualche milione di anni, potrebbe trovare il rover seppellito in un campione di roccia, proprio come i paleontologi fanno oggi con i dinosauri”, ha concluso Moersch.
Ma può anche esser, visto il progetto della NASA di stabilire un giorno una colonia su Marte, che saremo noi stessi ad andare a recuperare il rover nelle lande desolate del Pianeta Rosso. Di recuperarla ora e riportarla indietro neanche a parlarne per la NASA. Steve Squyres, professore di astronomia alla Cornell University e a capo della missione Science Opportunity, ha affermato: “Perché dovremmo spendere i soldi per recuperare il rover da Marte quando già sappiamo esattamente di cosa è fatto?”
WhatsApp continua a portare in campo funzioni riguardanti gli aggiornamenti di stato. Scovate nell'ultima beta dell'app per dispositivi iOS, tracce…
Gli astronauti americani, anche quando sono in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), non rinunciano al diritto di voto, un’opportunità…
L'olio di palma è da tempo oggetto di discussioni per i suoi effetti sulla salute. È ampiamente utilizzato nell'industria alimentare…
Asus Zenbook S 14 (modello UX5406SA) è un notebook destinato a durare per molti anni, un dispositivo che convince sin…
Il virus dell'herpes labiale, causato dal virus herpes simplex di tipo 1 (HSV-1), è ben noto per le fastidiose vescicole…
Sony ULT Wear sono le nuove cuffie over-ear dell'azienda nipponica, sapientemente studiate per i veri e propri amanti dei bassi, appartengono alla fascia medio/alta del…