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Covid-19: la misurazione della temperatura corporea può causare più danni che benefici

Gli scienziati suggeriscono che la misurazione della temperatura corporea all’ingresso di spazi chiusi può aiutare a diffondere il nuovo coronavirus. Oggi si raccomanda alle aziende, agli esercizi commerciali e ad altri spazi chiusi di farlo per prevenire la diffusione del nuovo coronavirus.

Tuttavia, gli scienziati suggeriscono che questa pratica potrebbe invece aiutare a diffondere il Covid-19. “Non ci sono mai stati dati per dimostrare che ciò ha impedito qualsiasi trasmissione [del Covid-19]“, afferma Eric Topol, vice presidente esecutivo di Scripps Research. “La misurazione della temperatura non ha valore. Dovrebbe essere abbandonato”. Scripps Research è un istituto americano di ricerca medica senza scopo di lucro che si concentra sulla ricerca e l’educazione nelle scienze biomediche.

 

Una procedura inefficace

L’idea di misurare la temperatura corporea per filtrare le persone infette risale all’epidemia di SARS, all’inizio del millennio. La sua utilità è ancora dibattuta, sebbene la temperatura corporea sia un indicatore affidabile, poiché almeno l’86% delle persone infette aveva la febbre come sintomo.

Le misurazioni della temperatura sono economiche, facili e veloci da eseguire, e hanno fatto molto bene la proiezione della SARS 1 nel 2002/2003“, ha riferito Mara Aspinall, professore presso la Arizona State University. Tuttavia, la situazione risulta essere diversa con il SARS-CoV-2, il virus che causa il Covid-19. Aspinall spiega che questo coronavirus presenta importanti differenze “che rendono quasi inutili i controlli della temperatura“. Anche i pazienti, che alla fine manifestano questo sintomo, sono spesso contagiosi prima che vi sia un aumento della temperatura corporea.

La misurazione della temperatura può anche essere inefficace in particolare durante l’inverno, quando il virus dell’influenza, che ha la febbre come uno dei sintomi, è più comune. Inoltre, può dare alla gente una sensazione di falsa sicurezza.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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