I primi due vaccini per il Covid-19 riguardano nello specifico l’RNA e sono in via di approvazione e, si spera, distribuzione mondiale. Bisogna però considerare anche il veicolo messaggero, ovvero l’mRNA, e la nanotecnologia può essere un aiuto per questo. Le nanoparticelle lipidiche sono gli involucri molecolari grassi che aiutano i filamenti di mRNA, il messaggero genetico per trasformare il codice del DNA in proteine, ad eludere i custodi biologici del corpo e raggiungere la loro cellula bersaglio senza essere degradati. Le tecnologie più utilizzate possono essere usate nei vaccini e nei farmaci.
La nanotecnologia in aiuto per i vaccini contro il Covid-19
Le nanoparticelle sono allo studio per traghettare il CRISPR-Cas9 che modifica il genoma su organi bersaglio, nella speranza di risolvere un’altra sfida nella ricerca del vaccino efficace. La nanomedicina è fondamentale per fornire vaccini a mRNA, ma è anche fondamentale per riformulare i farmaci esistenti e formularne di nuovi per il trattamento dei pazienti con Covid-19, spiega il nuovo rapporto. Prima che Covid-19 si diffondesse in tutto il mondo, i vaccini a mRNA erano nelle prime fasi di sviluppo nelle aziende biotecnologiche e la nanotecnologia era al centro dei loro sforzi.
“Dopotutto, i virus sono nanoparticelle presenti in natura e, in effetti, la comunità delle nanotecnologie ha cercato a lungo di capitalizzare le proprietà dei virus e imitarne il comportamento, ad esempio, per la progettazione di nanoparticelle simili a virus per la somministrazione mirata di farmaci e l’editing genetico”, ha sottolineato un articolo pubblicato su Nature Nanotechnology.
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