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Covid-19, la stanchezza cronica può essere un sintomo di lungo termine

A più di sei mesi dall’inizio della crisi globale del coronavirus, molti di coloro che contraggono il Covid-19 non si stanno riprendendo completamente.
Secondo un rapporto del 24 luglio dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, fino al 35% di coloro a cui è stato diagnosticato il Covid-19 non erano tornati alla loro normalità due o tre settimane dopo essere risultati positivi al coronavirus. Delle 292 persone che il CDC ha intervistato sui recuperi post-Covid, quelle che si sono riprese dal Covid-19 hanno riportato una mediana di sette dei 17 sintomi del CDC.
Una buona percentuale ha riferito di possedere una stanchezza cronica.

 

La stanchezza cronica dovuta al Covid-19

Il mancato recupero dall’esercizio o il malessere post-sforzo, è spesso considerato un sintomo caratteristico della stanchezza cronica, secondo un rapporto del 2015 dell’Accademia Nazionale di Medicina. Quel rapporto ha anche stimato che 836.000-2,5 milioni di americani soffrono di tale situazione, sebbene la maggior parte non sia diagnosticata.
Al momento, si stima che la stanchezza cronica abbia un impatto da 17 a 24 miliardi di dollari sull’economia degli Stati Uniti, sulla base delle spese mediche e del mancato guadagno dei pazienti dovuto al fatto che molti non sono in grado di lavorare, secondo il CDC.

Ed il nuovo coronavirus Covid-19 aiuta ad aumentare i casi di questo genere, in quanto numerosi esperti convergono sull’affermare che, anche se si è guariti dall’infezione da diverso tempo, c’è la possibilità di continuare a provare una stanchezza cronica, un malessere generale che rende difficile il normale svolgimento delle attività quotidiane e soprattutto il ritorno al lavoro.

Francesco Borea

Studente universitario Appassionato di tecnologia

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