In tutto il mondo, ma soprattutto negli Stati Uniti, sta nascendo un nuovo termine ovvero moltiplicatore del lutto. Questo termine fa riferimento a tutte le persone che hanno sofferto a causa della morte di un proprio caro. Secondo uno studio, in media ogni vita persa si lascia dietro nove persone sofferenti tra parenti e coniugi.
Si tratta di una media quindi non per tutti vale questo calcolo. In alcuni casi la morte di qualcosa si lascia dietro molte più persone sofferenti e ci sono altri casi in cui non si lascia dietro nessuno, sempre più possibile in questo mondo. Considerando questo, ecco che in realtà ogni morte a causa del COVID-19 si sta lasciando molti strascichi dietro.
Torniamo proprio agli Stati Uniti. Al momento sono morte quasi 138.000 persone. Secondo il moltiplicatore del lutto, sono 1,22 milioni le persone che hanno sofferto a causa di questo evento. La parte peggiore è che la conta dei morti continuerà visto che il paese non ha ancora raggiunto il picco per quella che si potrebbe definire la seconda ondata, anche se non è proprio così.
COVID-19: il vuoto lasciato dai morti
Le parole di Emily Smith-Greenaway, sociologa presso l’Università della California del sud: “Già, oltre un milione di americani avrà per sempre un buco nella loro famiglia. In pochi mesi, oltre 1 milione di americani hanno sperimentato una perdita insostituibile che non solo li lascia in lutto e forse traumatizzati, ma può avere conseguenze sanitarie ed economiche di lunga durata per se stessi e gli altri nella loro famiglia”.
La sofferenza per la morte improvvisa di una persona non va sottovaluta. Molti studi hanno evidenziato che questo evento aumenta il rischio di depressione maggiore, disturbi d’ansia e tanti altri pericoli.