Il mese scorso, dopo che Apple e Google hanno annunciato alcune modifiche al loro imminente tentativo di tracciare la diffusione di COVID-19, si è subito notato il sorprendente grado con cui i giganti della tecnologia stanno definendo i termini della risposta pandemica. Possiedono l’hardware, possiedono il software ed anche i governi nazionali che lo userebbero per trovare nuovi casi di COVID-19 devono farlo alle condizioni delle società.
La collaborazione Apple-Google ti chiederà di attivare un sistema che fa sì che il tuo telefono emetta segnali Bluetooth ad altri telefoni intorno a te. Quando sei in prossimità di un’altra persona per un lungo periodo di tempo, in genere più di cinque minuti, entrambi i telefoni registrano l’interazione. Quando una persona risulta positiva a COVID-19, avrà la possibilità di notificare anonimamente ad altri telefoni che potrebbero essere stati esposti al virus e di incoraggiare i loro contatti all’auto-quarantena o a cercare cure.
Apple e Google per il Covid-19
Un punto critico tra i giganti della tecnologia e gli stati nazionali è stato chi elaborerà le notifiche di esposizione. Apple e Google vogliono elaborare le notifiche sui telefoni degli utenti senza memorizzarle su un server centrale, per preservare il massimo grado di privacy possibile. Alcuni paesi europei, nel frattempo, hanno cercato di elaborare le notifiche su un server centrale, nella speranza che disporre di informazioni più dettagliate possa aiutarli a identificare ulteriori esposizioni e contenere più rapidamente la diffusione del virus. (MIT Tech Review ha un ottimo tracker che esamina come i paesi stanno costruendo queste app, incluso se hanno adottato o meno l’approccio Apple-Google.)
Ciò ha messo la Francia, i cui politici hanno regolarmente rimproverato la Silicon Valley per la perdita di privacy percepita, nella posizione molto divertente di implorare Apple e Google di abbassare i loro standard di privacy. La Germania, i cui scienziati avevano contribuito a ideare il progetto europeo (respiro profondo) proposto il progetto di tracciamento della prossimità paneuropea per preservare la privacy, ha deciso di entrare in contatto con Apple e Google dopo che è diventato chiaro che non sarebbe successo.