Purtroppo, come molti virologi preannunciavano, tutto il mondo si ritrova in piena ondata di ritorno del Covid-19, il coronavirus che ha causato una pandemia globale con milioni di morti. Nonostante la massima attenzione dei Governi e delle persone, con il distanziamento sociale e l’utilizzo delle mascherine, i contagi non sembrano diminuire, e tale situazione probabilmente andrà avanti fino alla scoperta effettiva di un vaccino efficace.
Nel frattempo, continuano gli studi scientifici in merito ed una scuola italiana, a Rivoli, ha sperimentato un modo tramite luce led di bruciare le particelle di virus nell’aria, diminuendo notevolmente il rischio di contagio. Scopriamo di più.
Questa scoperta è senza dubbio innovativa e molto interessante, specialmente da utilizzare nei locali chiusi ed affollati, dove il rischio contagio è assolutamente elevato e da non sottovalutare. Nelle 27 aule della scuola nel piemontese sono installati 112 “Air Panel”, degli appositi dispositivi basati sulla tecnologia “WiwActive” un sistema in grado di generare un processo ossidativo tramite particelle generate dalla luce led presente che inattivano la molecola inquinante, in questo caso quella del coronavirus.
Dopo la notizia di questa scoperta, si è espresso in merito anche il virologo Fabrizio Pregliasco, che ha voluto commentare così la notizia: “questo sistema è interessante in generale per il problema della qualità dell’aria indoor. Per quel che riguarda il Covid rappresenta un’ulteriore barriera alla diffusione. E’ infatti fondamentale che le azioni siano tante, pensando che ogni sistema di protezione ha delle falle e che dunque bisogna avere più barriere che ci permetteranno di convivere con il virus che sarà presente ancora a lungo”.
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