La pandemia di Covid-19 non tende a cessare, nonostante siano passati molti mesi, anzi molti esperti virologi preannunciano una nuova netta risalita dei contagi con l’arrivo della stagione invernale. Nel frattempo, si susseguono studi sulla vasta e complessa sintomatologia del coronavirus. Un recente nuovo studio, per ora ancora in peer-to-peer, mostra che il virus danneggia le fibre muscolare del cuore, che gli consentono di battere, fino a ridurle in piccoli pezzettini. Anche quest’altro studio sembra quindi affermare che il virus del Covid-19 abbia sintomi negativi anche sulla salute cardiaca.
Il Covid-19 ed i danni cardiaci
Questo nuovo studio è stato svolto su cellule in vitro raggruppate in campioni. I ricercatori hanno analizzato gli effetti di piccole quantità di coronavirus su tre tipi di cellule cardiache: i cardiomiociti, i fibroblasti e le cellule endoteliali. Soltanto i cardiomiociti, che sarebbero le cellule che permettono il battito cardiaco, hanno mostrato i segni dell’infezione, che si è diffusa poi nelle cellule poste in vicinanza. Ma come è avvenuto ciò? Sorprende molto che all’interno dei cardiomiociti non si trovava più il classico DNA, ma un buco nero: le cellule erano diventate quindi un involucro vuoto.
Ci sono però anche alcune critiche a questo studio. «Il lavoro non è stato rivisto in peer review da esperti cardiologi», sottolinea Sahil Parikh, cardiologo al Columbia University Irving Medical Center: «tendo a mantenere le distanze dai risultati degli studi preliminari, a prescindere da quanto siano interessanti». Non resta quindi che attendere ulteriori nuovi sviluppi e se questo studio preliminare sarà poi confermato anche da esponenti più di rilievo nell’ottica mondiale.