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Covid-19, specifici integratori aumentano l’efficacia dei vaccini

Incrementare gli effetti dei vaccini contro il Covid-19 è fondamentale per prevenire la pandemia e salvare più persone possibili, specialmente quelle di tarda età. Le persone anziane hanno risposte immunitarie più deboli e sono noti per rispondere meno bene dei giovani adulti a molti vaccini, compreso il vaccino contro l’influenza stagionale. Ciò è in parte dovuto alla fragilità, a cui non è possibile rimediare facilmente, ma può anche essere dovuta a carenze di vitamine e minerali, noti come micronutrienti.

Aumentare pertanto i livelli di vitamine e minerali prima di essere vaccinati potrebbe essere un modo per ingrandire l’efficacia dei vaccini contro il Covid-19, e ciò può essere fatto tramite l’assunzione di appositi integratori alimentari.

 

Gli integratori per aumentare l’efficacia dei vaccini contro il Covid-19

Ciascuno dei vari micronutrienti, così come la vitamina E, ha dimostrato di svolgere più ruoli nel supportare la funzione immunitaria e ridurre il rischio di infezione. La ricerca ha trovato un collegamento tra avere un sistema immunitario compromesso e avere basse quantità di molte vitamine e minerali. Quando il sistema immunitario non è adeguatamente alimentato ed è compromesso, ciò può portare a scarse risposte ai vaccini. Ad esempio, una revisione di nove studi, che hanno coinvolto insieme 2.367 persone, ha rilevato che gli individui carenti di vitamina D erano meno protetti contro due ceppi di influenza dopo essere stati vaccinati rispetto a quelli che avevano livelli adeguati di vitamina D.

Inoltre, studi randomizzati con l’uso di integratori di micronutrienti (come vitamina B6, vitamina E, zinco e selenio) nelle persone anziane hanno dimostrato di aumentare la capacità del sistema immunitario di rispondere alle sfide. Inoltre, sembra che per funzionare al meglio il sistema immunitario abbia bisogno di vitamine C, D ed E insieme a zinco e selenio in quantità in eccesso che normalmente si possono ottenere con la sola dieta. Ad esempio, livelli di selenio superiori a quelli generalmente considerati ottimali sono stati associati a un tasso di guarigione migliore contro il pericoloso Covid-19.

Francesco Borea

Studente universitario Appassionato di tecnologia

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