Indipendentemente dall’età o dalla propria condizione fisica, ci sono persone che in seguito al contagio da coronavirus sviluppano una forma più grave di Covid-19. Un team di ricercatori internazionali è riuscita a scoprire uno dei motivi dietro a questa differenza tra persona e persona. Apparentemente si tratta di 8 sequenze genetiche le quali sono state individuate più spesso nei pazienti più gravi.
Sono arrivati a questo risultato studiando un campione di 2.244 casi gravi di Covid-19 nel Regno Unito. Si sono concentrati a studiare il DNA di tutti alla ricerca delle varianti genetiche. Lo scopo era proprio trovare sequenza comuni e ci sono riusciti.
Le parole dei ricercatori: “Abbiamo scoperto nuove e altamente plausibili associazioni genetiche con malattie critiche in Covid-19. Alcune di queste associazioni portano direttamente a potenziali approcci terapeutici per aumentare la segnalazione dell’interferone, antagonizzare l’attivazione e l’infiltrazione dei monociti nei polmoni o indirizzare specificamente le vie infiammatorie dannose.”
Questa scoperta potrebbe tornare utile per un motivo ben preciso. Tramite tale conoscenza si potrebbero sviluppare trattamenti mirati a rispondere in maniera efficace ai casi più gravi, come quelli delle terapie intensive. La scoperta va anche a toccare un punto a cui erano arrivati altri studi. Cinque di queste sequenze sono legate a processi infiammatori i quali vengono proprio coinvolti nei casi prolungati della malattia.
Banalmente, più facile a dirsi che a farsi, si potrebbero bloccare i diversi recettori legati a queste risposte per evitare la nascita dei processi dannosi. Ovviamente bisognerà fare molti studi in merito i quali raggiungerebbero risultati soddisfacenti tra molti mesi ovvero quando l’emergenza potrebbe essere già rientrata grazie ai vaccini.
Ph. credit: SciTechDaily
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