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Covid-19, le persone hanno più probabilità di contrarre il virus a casa

Gli epidemiologi sudcoreani hanno scoperto che le persone hanno maggiori probabilità di contrarre il Covid-19 dai membri delle loro famiglie piuttosto che dai contatti fuori casa. Uno studio pubblicato dal CDC il 16 luglio ha esaminato in dettaglio 5.706 “pazienti indice” che erano risultati positivi al coronavirus e più di 59.000 persone che erano venute a contatto con loro.

I risultati hanno mostrato che solo due su 100 persone infette avevano preso il virus da contatti non familiari, mentre uno su 10 aveva contratto la malattia dalle proprie famiglie. Per fascia d’età, il tasso d’infezione all’interno della famiglia era più elevato quando i primi casi confermati erano adolescenti o persone tra i 60 e i 70 anni.

“Ciò è probabilmente dovuto al fatto che queste fasce di età hanno maggiori probabilità di essere in stretto contatto con i familiari poiché il gruppo ha più bisogno di protezione o sostegno”, ha riferito Jeong Eun-kyeong, direttore dei Korea Centers for Disease Control and Prevention (KCDC) e uno degli autori dello studio.

I bambini hanno più probabilità di essere asintomatici, ma potrebbero non trasmettere il virus

I bambini di età pari o inferiore a 9 anni avevano meno probabilità di essere il paziente indice, ha affermato il dottor Choe Young, un assistente professore che ha co-condotto il lavoro, sebbene abbia notato che la dimensione del campione di 29 era piccola rispetto a 1.695 anni dai 20 ai 29 anni studiati. I bambini con Covid-19 avevano anche maggiori probabilità di essere asintomatici rispetto agli adulti, il che ha reso più difficile l’identificazione dei casi indice all’interno di quel gruppo.

“La differenza nella fascia di età non ha un enorme significato quando si tratta di contrarre il Covid. I bambini potrebbero avere meno probabilità di trasmettere il virus, ma i nostri dati non sono sufficienti per confermare questa ipotesi”, ha affermato Choe. I dati per lo studio sono stati raccolti tra il 20 gennaio e il 27 marzo, quando il nuovo coronavirus si stava diffondendo in modo esponenziale e quando le infezioni quotidiane in Corea del Sud hanno raggiunto il loro picco. Il KCDC ha segnalato 45 nuove infezioni a partire da lunedì, portando i casi totali del paese a 13.816 con 296 morti.

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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