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Covid-19: cosa succederebbe se il vaccino non uscisse mai?

Cosa ci dobbiamo aspettare se non si trovasse un vaccino efficace per il Covid-19? Mentre tutto il mondo è in isolamento per la pandemia da Coronavirus, si sta cercando un vaccino efficace per debellare il virus. Questo ci porta a pensare ad un possibile scenario positivo che ci permetta di tornare ad una normalità.

Non dobbiamo dimenticare però il rovescio della medaglia, lo scenario opposto ossia che il vaccino non venga mai trovato. Se questo si dovesse avverare dovremmo prepararci a convivere con il virus, cosa che stiamo già facendo. Invece di cancellare il Covid-19 dovremmo vederlo come un nostro alleato; le città man mano tornerebbero ad aprirsi e ci verrebbero restituite alcune libertà pur sempre con dei controlli.

Le app di tracciamento diventerebbero la nostra normalità, ma ci sarà in agguato la possibilità di un nuovo blocco. Ci potranno essere delle cure alternative tuttavia il virus potrebbe ripresentarsi ogni anno e la stima delle vittime aumentare sempre di più.

Questa possibilità negativa è vista, sempre più come uno scenario che può effettivamente avverarsi da molti esperti, poiché qualcosa del genere è già successa.“Esistono alcuni virus contro i quali non abbiamo ancora vaccini e non possiamo dare per scontato che un vaccino apparirà affatto o, in tal caso, se supererà tutti i test di efficacia e sicurezza”, afferma il dott. David Nabarro, professore di salute globale all’Imperial College di Londra.

Gli esperti sembrano essere fiduciosi sull’uscita di un vaccino contro il Covid-19 per un semplice motivo; perché a differenza dell’HIV e della malaria il nuovo virus non si trasforma rapidamente. Secondo alcune indiscrezioni infatti sembrerebbe che il vaccino sia pronto tra 18 mesi. Questo mette in disaccordo gli esperti poiché un anno sembrerebbe un lasso di tempo troppo breve per un vaccino. Infatti secondo il professor Peter Hotez questa precocità risulta quasi un gesto eroico.

Covid-19, quando i vaccini non funzionano

Nel 1984 era stato annunciato un vaccino contro l’HIV e dichiarato che sarebbe stato sul mercato nel giro di due anni; quattro decenni dopo molte persone affette dalla malattia aspettano ancora una cura efficace per debellare il virus. Questo non ha portato solo all’allontanamento dagli affetti di molti contagiati, ma ha portato alla morte di quest’ultimi.

Le difficoltà nel trovare un vaccino idoneo sta proprio nell’origine della malattia. “L’influenza è in grado di cambiare se stessa da un anno all’altro, quindi l’infezione o l’immunizzazione naturale dell’anno precedente non ti infetta l’anno successivo. L’HIV lo fa durante una singola infezione”, spiega Paul Offit, pediatra e specialista in malattie infettive che ha co-inventato il vaccino contro il Rotavirus. Proprio per questo gli esperti sono più tranquilli per quanto riguarda il Covid-19. Tuttavia quello che preoccupa maggiormente non è la scoperta del vaccino, ma il processo del test per verificare l’efficacia del virus.

Parallelamente alla scoperta del vaccino, si stanno utilizzando anche altri trattamenti che però non hanno una base certa. Un trattamento che sembra essere stato preso in considerazione è il plasma sanguigno anche se è ancora in fase sperimentale.

Tutto questo potrebbe portare si a combattere il virus, ma è alquanto possibile che il Covid-19 rimanga con noi per molti anni in futuro. A prescindere se il vaccino verrà rilasciato o meno avverrà in maniera naturale un cambiamento nel nostro modo di vivere, bisognerà rispettare comunque le regole di distanziamento sociale e avere un buon senso civico.

 

Annalisa Tellini

Musicista affermata e appassionata di scrittura Annalisa nasce a Colleferro. Tuttofare non si tira indietro dalle sfide e si cimenta in qualsiasi cosa. Corista, wedding planner, scrittrice e disegnatrice sono solo alcune delle attività. Dopo un inizio su una rivista online di gossip Annalisa diventa anche giornalista e intraprende la carriera affidandosi alla testata FocusTech per cui attualmente scrive

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