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Il cratere meteorico di Yarrabubba è il più antico conosciuto finora

Secondo un recente studio, la Terra presenta circa 190 crateri meteorici sulla sua superficie. Pur avendo così tanti crateri da impatto, gli scienziati conoscono solo l’età di alcuni di essi e un team di scienziati ha recentemente studiato in maniera più approfondita il cratere meteorico di Yarrabubba, in Australia, dove sono stati in grado di determinare l’età del cratere: circa 3 miliardi di anni. Questo rende lo Yarrabubba il più antico cratere conosciuto.

Soffiando il record del cratere più antico a quello di Vredefort Dome, in Sud Africa, quello australiano avrebbe quasi 200 milioni di anni in più. Gli scienziati stanno ora studiando il cratere per cercare di capire se e in che misura l’impatto che ha generato il cratere ha contribuito a plasmare il pianeta e in che modo abbia inciso sullo sviluppo ambientale; in particolare, gli scienziati stanno cercando di determinare come un impatto meteorico possa essere correlato alla formazione dei continenti.

 

Con circa 3 miliardi di anni, il cratere di Yarrabubba è il più antico cratere da impatto finora scoperto sulla Terra

Infine, gli scienziati continuano a cercare di capire quando gli impatti meteorici hanno iniziato a diminuire, per determinare il momento in cui la vita ha cominciato ad emergere. Lo Yarrabubba si trova in una zona molto remota dell’Australia occidentale e si ritiene presenti un diametro di 70 chiloemtri. È così vecchio che non assomiglia affatto ad un cratere da impatto. Le sue principali caratteristiche sono state erose dal vento, dalla pioggia e dagli altri agenti atmosferici e ciò che ne resta non ha consentito agli scienziati di datarlo con le tecniche di datazione ordinarie.

I ricercatori hanno infatti cercato risposte alle loro domande esaminando le rocce circostanti, che molto spesso contengono indizi molto importanti per la datazione di questi crateri da impatto. Un particolare tipo di roccia contiene al suo interno zirconi e monazite, minerali che a loro volta contengono uranio e piombo. Grazie alla presenza più o meno significativa di questi elementi, gli scienziati sono in grado di determinare l’età della roccia e di conseguenza quella del cratere adiacente.

Nello Giuliano

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