Qualcuno deve badare ai rover presenti su Marte e per questo la NASA ha dato affidato ai propri ricercatori il compito di controllarsi da casa, come con Curiosity. Il controllo remoto di quest’ultimo, ancora più da remoto del normale ovviamente, è ufficialmente iniziato da qualche settimana dopo tutte le misure prese dall’ente spaziale statunitense.
Le parole di Carrie Bridge, capo del team operativo scientifico: “È un classico libro di testo della NASA. Ci viene presentato un problema e scopriamo come far funzionare le cose. Marte non è fermo per noi; stiamo ancora esplorando”.
Quelle di Alicia Allbaugh, guida del team: “Di solito siamo tutti in una stanza, condividendo schermate, immagini e dati. Le persone parlano in piccoli gruppi e tra loro dall’altra parte della stanza”.
Prima di chiudere i propri laboratori sparsi per il territorio americano, la NASA ha dato il via alle operazioni da casa. In questo momento il Curiosity è occupato a svolgere un compito che ha bisogno di un controllato abbastanza costante. Il rover deve campionare la roccia in una zona di Marte chiama Edimburgo.
Nonostante gli esperti della NASA abbiano a disposizione tutto il materiale necessario, eccetto degli speciali occhiali 3D che servono per spostare rapidamente le immagini raccolte in 3D della superficie di Marte, lavorare da casa non è come lavorare nei laboratori della NASA. Rispetto alle tempistiche normali c’è un ritardo che arriva fino alle due ore, fastidiosi si, ma non un ostacolo così insormontabile.
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