La Cybercondria sta diventando una vera e propria epidemia, un appuntamento su cinque presso il Servizio Sanitario Nazionale Inglese viene preso da ipocondriaci alle prese con timori irragionevoli.
I ricercatori dell’Imperial College di Londra dichiarando che le ricerche on-line e l’utilizzo dei dispositivi indossabili stanno aumentando la pressione sulle strutture ospedaliere.
Non si tratta di dettagli, questo problema costa più di 420 milioni di sterline all’anno, ai quali vanno sommanti quelli spesi in analisi e visite non necessarie. Questi casi dovrebbero essere trattati tramite couselling, questo è quanto fanno sapere gli psichiatri dopo uno studio svolto per cinque anni presso gli ospedali inglesi.
I ricercatori affermato che sia internet a nutrire questa “epidemia sileziosa”, che trasforma disturbi innocui in presagi di tremende sventure. Inoltre, l’aumento di smartmand e smartwatch sta aumentando il livello di ipocondria, portando l’attenzione dell’utente sul battito cardiaco e altri parametri.
La Dottoressa Helen Tyrer, ricercatrice senior presso l’Imperial College, afferma che questo genere di ansia sia spesso innescata da un evento, pensiamo alla morte di un parente o di una celebrità. “Pensano di stare sviluppando una patologia seria di avere problemi più seri di quelli che anno. Queste convinzioni vengono mantenute nonostante le evidenze mediche”.
La cybercondria è solo uno dei modi di “ammalarsi” sul web. Il rapporto tra individuo e tecnologia è ancora poco chiaro, proprio per questo è necessario che gli utenti abbiano a disposizione specialisti in grado di rassicurarli e indirizzarli verso la soluzione migliore.
Lo studio condotto dallo staff britannico ha preso in esame 444 pazienti con problemi di ansia relativa alla propria salute. Alcuni dei soggetti avevano dei reali problemi o ne avevano sofferto in passato, comunque ognuno dei 444 mostrava un livello di ansia anomalo.