La demenza è una condizione che colpisce molto nella vecchiaia, superati i 60 anni, e consiste in depressione, perdita di interesse verso le attività e soprattutto parziale perdita di memoria. In merito a ciò è stato svolto un nuovo studio pubblicato sulla rivista Psychological Science, che ha scoperto che le persone che si sentono entusiaste e allegre, quindi pensano in positivo, hanno meno probabilità di sperimentare un declino della memoria con l’avanzare dell’età. Questo risultato si aggiunge a un numero crescente di ricerche sul ruolo degli affetti positivi nell’invecchiamento sano.
I ricercatori hanno analizzato i dati di 991 adulti statunitensi di mezza età e anziani che hanno partecipato a uno studio nazionale condotto in tre periodi differenti di tempo. In ogni valutazione, i partecipanti hanno riportato una serie di emozioni positive che avevano provato negli ultimi 30 giorni. Nelle ultime due valutazioni, i partecipanti hanno anche completato i test sulle prestazioni della memoria. Questi test consistevano nel ricordare le parole subito dopo la loro presentazione e di nuovo 15 minuti dopo. I ricercatori hanno esaminato l’associazione tra affetto positivo e declino della memoria, tenendo conto di età, sesso, istruzione, depressione, affetto negativo ed estroversione.
“I nostri risultati hanno dimostrato che la memoria diminuisce con l’età”, ha detto Claudia Haase, autrice dello studio. “Tuttavia, gli individui con livelli più elevati di affetto positivo hanno avuto un calo della memoria meno ripido nel corso di quasi un decennio”, ha aggiunto in un commento sullo studio.
Foto di Gerd Altmann da Pixabay
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