Spesso si sottolinea come al giorni d’oggi ci sia un aumento dell’incidenza di alcune malattie, a livello percentuale ovviamente, come di allergie ed intolleranze alimentari. Apparentemente nei giovani anche la salute mentale sembra avere avuto un tracollo tanto che sempre più ragazzi dichiarano di sentirsi sopraffatti o depressi e non sono solo dichiarazioni senza una solida verifica alle spalle. Secondo uno studio fatto sui giovani statunitensi infatti ci sono dei presupposti per considerare tutto questo come un’epidemia.
Questa idea in realtà esiste da quasi una decina di anni e spesso è stato definita come una esagerazione anche da parte di illustri psichiatri, ma nuove analisi suggeriscono il contrario. Lo studio in questione per arrivare a tale conclusione ha preso in esame un campione statistico di oltre 600.000 giovani americani e i numeri che sono saltati fuori parlano da soli.
I casi cosidetti di depressione maggiore tra ragazzi di 20/21 anni è salita dal 7% al 15% ovvero più del 100% in più. Se invece andiamo a guardare i numeri dei ragazzi tra i 16 e 17 anni invece abbiamo un aumento del 69% e in generale tra i 18 e i 25 abbiamo un aumento del 71%. Anche il suicidio sembra essere diventata una costante nei pensieri dei giovani, e a volte anche nell’atto pratico. Tra i ragazzi di 22/23 anni ci sono stati più del doppio di tentativi di suicidi nel 2017 rispetto al 2008 e in generale il gruppo delle ragazze è quello che ha presentato un aumento maggiore di questi pensieri.
Questo aumento può sembrare paradossale per diversi motivi. Le generazioni di ragazzi presi in esame ha sostanzialmente vissuto in un momento storico di pace, se guardiamo ai paesi del primo mondo, di benessere economico e di un miglioramento della vita anche grazie ad un progresso tecnologico senza eguali. Nonostante questo i casi sono aumentati è il motivo sembra essere principalmente da imputare ai cambiamenti della società in cui vivono, e viviamo.
In realtà il progresso tecnologico ha avuto un peso importante nei cambiamenti appena citati. La trasformazione della società è infatti passata dalla diffusione di Internet, degli smartphone, dei social network e anche dei videogiochi online che per certi versi possiamo comunque definirli come social network. La possibilità di passare del tempo con qualcuno anche senza averlo di fronte sta secondo molti studi favorendo questo senso di depressione.
Se questi dati stanno sottolineando una tendenza preoccupante, che tra l’altro non vale solo per gli Stati Uniti, ma per buona parte del mondo occidentale, è anche vero che è una questione che andrebbe approfondita ancora di più e che non dovrebbe venir bollata come falso mito.
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