Se avete avuto a che fare con il diabete in qualsiasi modo, o siete voi stessi diabetici, sapete bene di cosa stiamo parlando. Chi è costretto a convivere con questa malattia è costretto anche a convivere con aghi e pungiglioni, necessari a monitorare il livello di insulina nel sangue, ed a somministrarla nel caso in cui il suo livello sia insufficiente. I microinfusori personali hanno già risolto parzialmente il problema delle iniezioni, ma la misurazione dell’insulina continua a richiedere un piccolo sanguinamento. Tra poco tempo invece sarà necessario soltanto un Apple Watch.
L’azienda californiana è al lavoro da diversi anni su questa tecnologia, ed ha dedicato al progetto un team di 30 ingegneri, che lavorano in un laboratorio blindato all’interno della sede di Cupertino. Ieri notte la CNBC ha dato la notizia che il team ha raggiunto un risultato quasi soddisfacente, ed i legali della grande Mela stanno già lavorando alle pratiche necessarie per la commercializzazione. Apple ovviamente non ha investito in questo mercato per filantropia, ma per attingere ad un bacino di utenti diabetici di oltre 415 milioni nel mondo. Solo in Italia i pazienti diabetici sono 3.7 milioni, ma il prodotto sarebbe estremamente interessante anche per chiunque sia a rischio di ereditarietà (il diabete infatti può insorgere in qualsiasi momento, a qualsiasi età, ed a prescindere dalla dieta; la predisposizione genetica è determinante, e l’incidenza in chi ha avuto casi pregressi in famiglia è marcatamente più alta).
Apple si prepara ad entrare in un mercato, quello medicale, dove giocano i player più duri al mondo. Non a caso anche Google è al lavoro su una tecnologia smart, che utilizza delle lenti a contatto per rilevare il livello di glucosio attraverso gli occhi. Anche Roche, colosso medicale de estetico, ha avviato la sperimentazione di un sensore sottopelle, mentre la farmaceutica Abbot e Dexcom hanno già messo in commercio un sensore con cerotto che invia ad un tablet le misurazioni, in maniera continuativa.
Tutti questi sistemi però sono estremamente costosi; quelli attualmente in commercio, in particolare, richiedono di cambiare ogni settimana il sensore, con una spesa tale che i 400€ necessari per un Apple Watch, sul lungo periodo, rappresentano una soluzione economica. Le applicazioni di questa tecnologia potrebbero essere entusiasmanti, ad esempio il nostro Smartwatch potrebbe comunicare, via bluetooth, con il microinfusore, per inoculare quando necessario l’insulina necessaria, proprio come farebbe un vero pancreas.
Il motore per Apple è sempre commerciale, ma dopo la notizia degli sfruttamenti nelle fabbriche degli iPhone, questa novità è sicuramente una ventata di aria fresca per l’immagine di Apple.