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Diabete: test genetici in kit per rilevare il rischio di diabete di tipo 2

Secondo la società 23andMe, che produce kit per test genetici, tramite i loro prodotti si potrebbe sapere se si corre il rischio di incorrere in un grave problema di salute: il diabete. Sembra che siano infatti in grado di fornire un kit che renda possibile identificare la predisposizione genetica al diabete di tipo 2.

 

Una patologia a cui si è predisposti ma che insorge nell’età adulta

Il diabete mellito di tipo 2, conosciuto anche come diabete mellito non insulino-dipendente, (NIDDM) o dell’adulto, è una malattia metabolica, caratterizzata da glicemia alta in un contesto di insulino-resistenza e insulino-deficienza relativa. Questa tipologia, rappresenta circa il 90% dei casi, con il restante 10% dovuto principalmente al diabete mellito tipo 1 e a quello gestazionale. L’obesità è considerata la causa principale di diabete di tipo 2 nei soggetti che sono geneticamente predisposti alla malattia.

 

Il kit per il test genetico: risultati affidabili?

A differenza dei precedenti reports della società, il test fornisce un punteggio poligenico basato sulle varianti genetiche ottenute dai dati di ricerca di circa 2,5 milioni di clienti, che hanno comprato ed utilizzato i test genetici. Di questi, circa 70.000 persone hanno riferito di avere il diabete. Non sono quindi stati presi in esame dati provenienti dall’informazione pubblica, ma solo quelli degli acquirenti della 23andMe.

Conoscere in anticipo se si è predisposti al diabete di tipo 2 o meno, può fornire una valido aiuto per cambiare il proprio stile di vita e la propria alimentazione, prima che la patologia si manifesti, riducendo così la possibilità di svilupparla.

Secondo alcuni esperti del MIT Technology Review, i metodi di punteggio poligenici di questi test, non sono però così estremamente accurati, anche se sono migliorati considerevolmente da quando la 23andMe ha abbandonato molti dei suoi test di salute nel 2013. La società afferma che questo test è accurato per le persone di colore, gli asiatici ed i latini.

La difficoltà risiede nel fatto che non esiste un segnale genetico univoco e sicuro riguardo alla predisposizione a questa patologia, ed i fattori esterni come la dieta e lo stile di vita possono fare una notevole differenza. Tuttavia, questa è una rara opportunità per valutare la predisposizione alla malattia. Se non altro, può incoraggiare a visitare il proprio medico.

Valeria Magliani

Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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