Mentre la gravissima epidemia di coronavirus continua a soggiogare il nostro paese, con conseguenze molto serie anche per quanto riguarda l’economia e il settore produttivo, potrebbe esserci un risvolto piuttosto confortante. Secondo i rilevamenti del satellite Sentinel 5, lanciato dall’Agenzia Spaziale Europea come parte del programma Copernicus, i livelli di biossido d’azoto, un parametro per misurare i livelli d’inquinamento nell’aria, si sarebbero ridotti fin quasi a scomparire nel nord Italia, la zona più colpita dal virus.
Anche in Cina i livelli di biossido di azoto erano calati notevolmente dopo il blocco delle attività produttive
C’è da dire che un fenomeno simile era già stato notato in Cina, il paese da cui tutto è iniziato, dove a causa della serrata di tutte le attività produttive si era registrato un deciso calo del biossido di azoto nell’aria. Anche nel nostro paese, quindi, stiamo assistendo ad una sorta di “boccata d’aria” per i cieli del nord Italia, vero e proprio pilastro della nostra economia. Certo è che quando tutto ciò sarà finito, questo lungo periodo di “stasi produttiva” finirà per presentarci un conto che si prevede sarà piuttosto salato, ma ora come ora la priorità è debellare l’epidemia.
In Cina infatti la situazione sembra essere migliorata, dopo più di 40 giorni di quarantena serrata, al punto che si registrano sempre meno contagi e sempre meno decessi. Per quello che riguarda l’Europa e in particolare l’Italia, invece, la drammatica situazione potrebbe purtroppo essere ancora agli inizi e ci si aspetta un picco nei contagi non prima della metà di aprile. Allo stato attuale, quindi, ci troviamo davanti ad un lato positivo della situazione abbastanza amaro, che deve però far riflettere molto sull’impatto che quotidianamente l’attività umana produce sull’ambiente. Che questa vicenda possa diventare un punto di partenza per una presa di coscienza collettiva? Solo il tempo ce lo dirà, sperando che tutto ciò diventi solo un ricordo il prima possibile.