Tutti ricorderemo la scena iconica del film “Jurassic Park” quando il respiro di un dinosauro appanna una finestra mentre questa creatura cerca la sua preda. Se queste creature giganti esistite miliardi di anni fa fossero state di sangue freddo, come lo sono le lucertole che noi conosciamo, questa iconica scena potrebbe non essere veritiera. Il concetto di dinosauri a sangue caldo potrebbe essere piuttosto realistico, soprattutto secondo quello che riporta un nuovo studio.
Il team paleontologico ha analizzato le macchie scure che di solito si trovano sui fossili. A volte queste macchie sono causate dall’ossigeno che reagisce con lipidi, proteine e zuccheri e forma prodotti di scarto. I ricercatori hanno dedotto che più di queste molecole sarebbero apparse tra i dinosauri a sangue caldo, in quanto questi animali hanno un tasso metabolico più elevato e richiedono più ossigeno.
Per questo tipo di studio gli esperti avevano bisogno di campioni di creature sia antiche che moderne. Quest’ultimi hanno trovato femori di pterosauri e plesiosauri. Le molecole di scarto sono abbastanza stabili da non deteriorarsi in modo significativo durante il processo di fossilizzazione. I precedenti studi hanno cercato di capire se i dinosauri fossero davvero a sangue caldo, hanno cercato anelli di crescita o segnali isotopici chimici nel sangue, entrambi meno affidabili perché possono alterarsi durante la fossilizzazione. Tuttavia poiché questi processi potrebbero causare danni ai fossili, i ricercatori sono stati molto cauti nell’accumulare troppi dati.
Il nuovo studio invece ha utilizzato la spettroscopia a infrarossi, un metodo per sondare i fossili e rivelare informazioni sulla biologia di questi animali. Questi metodi funzionano come i microscopi laser, possiamo sostanzialmente quantificare l’abbondanza di questi marcatori molecolari che ci parlano del tasso metabolico. È un metodo particolarmente interessante per i paleontologi, perché non è distruttivo. I ricercatori hanno concluso che gli alti tassi metabolici coerenti con l’endotermia, cioè l’essere a sangue caldo, esistevano negli pterosauri, negli ornitischi, nei sauropodi e nei teropodi ben prima dell’avvento di adattamenti energeticamente costosi, come il volo negli uccelli. Ciò sta a dimostrare che una vasta gamma di dinosauri iconici erano a sangue caldo.
Sebbene avessero tassi metabolici più elevati ancestralmente, gli ornitischi hanno ridotto le loro capacità metaboliche nei confronti dell’ectotermia. Hanno escluso la possibilità che dinosauri più grandi come T. rexes usino forme speciali di ectotermia, cioè, essere a sangue freddo, note come gigantotermia o mesotermia. Questo è davvero entusiasmante per la maggior parte degli esperti in quanto questa questione era uno dei dibattiti più antichi della paleontologia. Ora potremmo avere un punto su cui soffermarci e affermare che i dinosauri fossero a sangue caldo. Nel complesso, questo apre la strada a molte ricerche su come il metabolismo si sia evoluto in risposta a fattori ambientali.
Foto di Dariusz Sankowski da Pixabay
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