Controllo dei dipendenti tramite GPS: quanto è legale e quali sono i criteri puramente professionali

Date:

Share post:

Molte aziende hanno trovato nel GPS l’alleato perfetto per controllare i propri dipendenti, gestirne l’attività, localizzarne i veicoli e persino monitorare le possibili infrazioni delle regole del traffico che potrebbero commettere. La domanda è: è legale utilizzare questo sistema di localizzazione per questo scopo? In linea di principio è legale per un’azienda utilizzare questo metodo per sapere dove sono i propri dipendenti, ma sempre nel rispetto di una serie di regole e sempre garantendo il rispetto del principio di proporzionalità.

La prima premessa è informare il dipendente che sarà localizzato via GPS per gestire al meglio il suo lavoro e il suo orario di lavoro. Al lavoratore deve essere chiaro che le informazioni raccolte saranno utilizzate solo ed esclusivamente per ottimizzare i processi aziendali, aumentare la sicurezza, controllarne i compiti, implementare programmi di motivazione e rendimento e anche per eventuali sanzioni. Un’altra condizione sine qua non è che il GPS non sia attivo quando il giorno lavorativo è finito.

 

I diritti fondamentali del dipendente

In questo senso, la Corte costituzionale ha stabilito una serie di limiti di quelli che considera i diritti fondamentali del dipendente che il datore di lavoro deve rispettare:

Giudizio di idoneità: l’installazione del GPS deve essere in grado di raggiungere lo scopo per cui viene utilizzato.

Giudizio di necessità: questa misura è necessaria perché non esiste altra risorsa più moderata per raggiungere lo scopo con la stessa efficacia.

Processo rigoroso di proporzionalità: questa misura deve essere bilanciata, derivando più vantaggi di interesse generale rispetto ai danni su altri valori o beni in conflitto.

Pertanto, per sapere se è legale usare il GPS facciamo uno studio di ogni singolo caso, verificare che soddisfi gli standard fissati e assicuriamoci che il percorso incontri criteri puramente professionali. Un altro aspetto da tenere in considerazione è il momento in cui possiamo salvare le informazioni raccolte in modo da non violare i diritti dei lavoratori. In generale, il tempo massimo di memorizzazione dei dati è di due mesi. Ma ci sono alcune eccezioni:

  • Quando i dati vengono utilizzati per dimostrare l’esecuzione di un servizio e nessuna prova può essere fornita con altri mezzi. In questo caso, le informazioni potrebbero essere memorizzate per un anno.
  • Se esiste una regolamentazione specifica che prevede questa situazione, durante il periodo stabilito.

Se la conservazione viene utilizzata per mantenere una cronologia con tutti gli spostamenti, con l’intenzione di ottimizzare i percorsi effettuati, è anche possibile mantenerli per un anno al al massimo.

Il controllo dei dipendenti tramite GPS è già stato studiato in diversi tribunali. Tuttavia, le opinioni sono ancora molto discordanti e il dibattito è ben lungi dall’essere chiuso. 

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

Related articles

Tè caldo e microplastica: miliardi di frammenti dalle bustine

Se ci sarà una parola del decennio, microplastica sarà sicuramente tra le pretendenti. Viviamo in una società che...

Epidemia di morbillo in Congo: una crisi che miete migliaia di giovani vite

La Repubblica Democratica del Congo (RDC) sta attualmente affrontando una grave epidemia di morbillo che ha causato la...

JVC HA-S36W: cuffie wireless economiche con 35 ore di autonomia

Le cuffie wireless JVC HA-S36W si distinguono come un'opzione economica ma funzionale nel mercato delle cuffie wireless. Con...

Come il battito cardiaco sincronizza il labiale dei neonati per l’apprendimento

Un recente studio ha rivelato una scoperta sorprendente nel campo dello sviluppo del linguaggio: il movimento delle labbra...