I gadget high-tech, sempre più parte della nostra esistenza quotidiana, sono anche dispositivi di sorveglianza estremamente efficienti. In un mondo in cui sempre più prodotti, dai televisori e dagli “assistenti domestici” alle lavatrici e persino ai giocattoli per bambini, sono progettati per connettersi a Internet, stiamo lentamente riempiendo le nostre case di “cose capaci di spiarci”.
Per alcuni, compresi i detective del crimine, questo può essere un aiuto e, comunque, una buona cosa per il proprio lavoro. Tuttavia, per gli attivisti della privacy, la crescente popolarità dei dispositivi “connessi”, di cui decine di migliaia di persone saranno possessori dopo Natale avendoli ricevuti in regalo, fa presagire un futuro distopico.
Internet delle cose e del futuro
La nuova generazione di tecnologia fa parte della cosiddetta “Internet delle cose” attraverso la quale le nostre case, le nostre auto e proprietà possono essere controllate a distanza, spesso tramite smartphone. Tuttavia, questo non solo consente ai giganti della tecnologia di tenere traccia delle nostre abitudini quotidiane, ma permette anche ad amici, familiari e persino estranei di intercettare i nostri momenti intimi.
Un recente articolo pubblicato dalla Harvard Law Review, ad esempio, sosteneva che tali dispositivi trasformavano le società in “intermediari di sorveglianza”, che contengono grandi quantità di informazioni personali, e possono essere consegnate a terzi a nostra insaputa.
Questo è un chiaro esempio di come, oggi, la tecnologia non sia solo utile per le nostre necessità quotidiane, ma anche sia diventata un occhi indiscreto di quel che facciamo. E se questo, un giorno, ci si torcesse contro?