Più dispositivi possediamo, meno controllo potremmo avere sulla nostra privacy quando navighiamo su internet. Più di un quarto delle case americane ospita infatti almeno un dispositivo “intelligente”, come un dispositivo Alexa o una smart-tv. Questi in realtà crescono ogni anno, il che significa che più dispositivi raccolgono dati e più porte per gli hacker si materializzano. Tuttavia, ci sono delle piccole accortezze che possiamo prendere per tenere i nostri dati fuori dalla portata dei malintenzionati.
A dicembre, è circolata la notizia che una madre ha denunciato l’intrusione di alcuni hacker nella telecamera posta nella camera da letto della figlia di 8 anni, e hanno addirittura parlato con lei. In quel momento, la casa produttrice del dispositivo disse di aver indagato sulla situazione, ma non scoprì nulla che facesse pensare ad una violazione o alla compromissione della sicurezza del dispositivo. Tuttavia, i canali principali non sono solo le telecamere, bensì qualunque dispositivo intelligente che teniamo in casa.
“Sulla stessa rete è possibile che siano appoggiati tutti gli altri dispositivi“, ha dichiarato l’esperto di sicurezza informatica Israel Arroyo. Arroyo ha aggiunto che le persone a volte dimenticano i dispositivi connessi ad internet, leggerezza questa che potrebbe essere utilizzata per manipolare il dispositivo e, ad esempio nel caso di un termostato, modificare la temperatura e le impostazioni. “È più una seccatura che altro, ma se vuoi davvero turbare qualcuno e gonfiargli la bolletta, questo è un buon modo per farlo“, scherza Arroyo.
Arroyo ha spiegato che il codice estraneo può essere “iniettato” direttamente sulla smart-tv, causando arresto anomalo, la visualizzazione di alcune immagini o video sullo schermo o, in alcuni casi, l’ascolto o la visione tramite microfoni o telecamere integrati. Da non dimenticare è che anche gli altoparlanti intelligenti e le console di gioco si collegano alla rete domestica e ad internet, rendendoli vulnerabili all’accesso esterno. Quindi, tutto in casa può fungere da “porta” per questi loschi figuri. Ad ogni modo, come possiamo proteggerci?
“Se c’è una password di cui dobbiamo preoccuparci è quella del nostro router wireless“, ha detto il procuratore generale dell’Ohio Dave Yost. Arroyo ha spiegato che ove si ritenga necessario mettere in sicurezza i propri dispositivi, è consigliato riavviare il router e riconfigurarlo. Solo al termine della procedure si consiglia di reimpostare il router e creare un nuovo nome utente e password.
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