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DJI sta per passare dai droni alle auto a guida autonoma

DJI ha appena messo in ombra il lancio del proprio drone DJI Air 2S annunciando un nuovo marchio secondario chiamato DJI Automotive, la nuova casa per la sua tecnologia per auto a guida autonoma. L’azienda ha annunciato che al momento non realizzerà le proprie auto a guida autonoma, ma attraverso il suo nuovo sito spiega le tre aree di questa tecnologia in cui sta per entrare con il nuovo marchio.

Queste tre soluzioni a guida autonoma sono la serie DJI Driving D130 (per la guida in autostrada e in autostrada a velocità comprese tra 0-130 km / h), la serie D80 (adatta per la guida a velocità inferiori di 0-80 km / h in città) e il sistema di parcheggio DJI.

In questo momento, sembra che DJI Automotive collaborerà con le case automobilistiche per integrare questa tecnologia nelle auto del futuro, piuttosto che essere un marchio rivolto ai consumatori. Ma è certamente una mossa affascinante che si basa su alcune delle stesse tecnologie che saranno familiari ai fan dei droni.

Questi tre sistemi sono basati su tecnologie come il geo-fencing (che DJI usa per impedire ai suoi droni di decollare in aree pericolose), sensori a ultrasuoni (per giudicare le distanze usando le onde sonore) e lo scanner Lidar (Light Detection and Ranging).

Naturalmente, anche l’esperienza di DJI nella costruzione di software per droni giocherà un ruolo fondamentale, con la società che afferma di aver sviluppato alcuni nuovi sensori di percezione stereo in grado di “identificare oggetti comuni con alta precisione, individuare ostacoli arbitrari e stimare la distanza”.

 

Forza motrice

Con tutta questa tecnologia ed esperienza ecco che si ottiene un concentrato perfetto per  la guida autonoma che secondo DJI fornirà funzioni come la guida senza mani, freni di emergenza automatici, assistenza avanzata al sorpasso e la prevenzione intelligente delle collisioni.

Un po’ più spaventoso, tuttavia, è il DJI Driver Monitoring System, che apparentemente può rilevare le condizioni del conducente in quattro modi (analisi del viso, rilevamento della fatica, rilevamento della distrazione e rilevamento del comportamento pericoloso) e “ridurre gli incidenti causati da errori umani”.

La concorrenza in questo settore è già tanto con marchi affermati come Huawei e Waymo di Google, ma con la sua esperienza impareggiabile nella realizzazione di alcuni dei migliori droni in circolazione, insieme ai suoi numerosi brevetti nel campo della tecnologia di guida autonoma, DJI ha sicuramente buone possibilità in questo mercato. Aspettatevi di saperne di più al Motor Show di Shanghai, che inizierà il 19 aprile.

Ph. Credit: DJI Automotive

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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