DJI sta per lanciare sul mercato il suo prossimo drone, il Mavic Air 2. Il dispositivo sarà il primo della compagnia ad avere dei sensori di sicurezza che avvisano l’utente quando vi sono aerei o elicotteri nelle vicinanze. L’inclusione di tali funzioni è dovuta a diverse segnalazioni di incidenti verificatisi in precedenza. A causa di problemi di approvvigionamento dovuti al Coronavirus queste funzioni saranno inizialmente previste solo in Nord America.
DJI è il produttore di droni commerciali più venduti al mondo e di conseguenza è spesso sotto i riflettori quando si parla di problemi di sicurezza. A maggio dello scorso anno ha infatti promesso che tutti i suoi futuri prodotti sarebbero stati dotati del sistema AirSense ADS-B. Tale tecnologia utilizza segnali radio e satellitari per identificare la posizione di velivoli nel cielo.
Nel caso del Mavic Air 2, il drone sarà in grado di inviare messaggi, emettere suoni e vibrazioni in caso di un potenziale pericolo, spingendo il pilota a cambiare percorso. Inoltre la posizione dell’aereo vicino verrà trasmessa direttamente sullo schermo di controllo.
La mancanza di questa funzione nei primi modelli venduti al di fuori del Nord America potrebbe limitare la domanda, tuttavia pare che la compagnia voglia aggiungere l’ADS-B nelle forniture future. Per altri aspetti, DJI ha affermato che le due versioni sono identiche.
Nonostante i problemi di lancio causati dal Covid-19, la pandemia potrebbe giocare a vantaggio di DJI. L’azienda sta promuovendo l’uso dei suoi modelli professionali per il monitoraggio delle distanze sociali e per trasmettere messaggi di sicurezza.
Il suo sito evidenzia che la polizia locale di Torino, in Italia, ha utilizzato i suoi modelli per monitorare i movimenti delle persone di giorno e di notte per verificare se fossero conformi alle regole del “lockdown”. Rileva inoltre che il governo spagnolo ha riproposto alcuni dei suoi droni agricoli per spruzzare disinfettanti nelle aree pubbliche.
Inoltre, la società ha suggerito che i suoi droni potrebbero essere utilizzati per spostare forniture mediche tra comuni per ridurre il rischio di diffusione del virus. La tecnologia potrebbe dunque darci un aiuto importante durante la lotta in questa pandemia.
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