Il dolore, o sarebbe meglio dire il segnale del dolore, è un elemento importante per il corpo umano. Potrebbe sembrare solo un fastidio aggiunto che senza di esso ci permetterebbe di fare grandi cose. In minima parte può essere visto così, ma in generale no. Tale segnale impedisce al corpo di autodistruggersi andando a compiere gesti altrimenti malsani.
Una recente scoperta ha messo sul piatto il fatto che questo coronavirus, il SARS-CoV-2, sia in grado di bloccare il segnare del dolore. Senza di esso, si spiega come molte persone finiscano per contagiare gli altri senza accorgersene, questo perché effettivamente non sanno che c’è qualcosa che non va nel loro corpo.
È stato visto come il virus interrompa un legame che c’è tra una precisa proteina cellulare e il dolore stesso. Normalmente le proteine coinvolte sono due, ovvero la neuropilina-1 e il fattore di crescita endoteliale vascolare A. Quando di legano, innescano i segnali del dolore.
Coronavirus e dolore
Proprio l’attività della neuropilina-1 raggiunge picchi anomali nelle persone a cui è stato diagnosticato il Covid-19. Anche l’attività dei neuroni sensibili al dolore aumenta, il che sembra un paradosso a questo punto. Esami in laboratorio hanno però come in realtà questo processo sembra invece diminuire i segnali in questione.
Come detto, il segnale si innesca quando le due proteine si legano, ma la proteina spike del coronavirus impedisce questo lega andando a sua volta a legarsi alla neuropilina-1. In sostanza, tutto il processo di segnalazione viene interrotto sul nascere. Un nuovo motivo per temere questo virus.