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Donald Trump e gli effetti del trattamento contro il Covid-19

Come ormai tutto sanno, Donald Trump è risultato positivo al coronavirus e sembra aver contratto la malattia a esso associato, il Covid-19. Per questo motivo, anche se all’apparenza sembrava andare tutto bene, il presidente degli Stati Uniti è stato ospedalizzato un giorno dopo il risultato del tampone. Le notizie in merito alla sua condizione sono risultate fin da subito discordarti mentre quello che è certo è che abbia incominciato un trattamento particolare.

A Trump sono stati dati diversi farmaci tra cui il desametasone steroide, questo per via del livello di ossigeno nel sangue più basso del normale. Apparentemente ha subito avuto effetto sull’uomo, ma i medici hanno subito messo le mani avanti spiegando cosa sta realmente succedendo.

L’uso di tale trattamento, tra l’altro riservato di solito ai pazienti più malati, può indurre un falso senso di salute. Il POTUS ha detto di sentirsi meglio di 20 anni fa, ma in realtà risulta più che altro essere quella che è stata definita come euforia da steroidi. Altri effetti di tale trattamento sono la possibilità di sviluppare una glicemia alta, disturbi del sonno e persino psicosi.

 

Donald Trump: il trattamento farmacologico

Perché l’uso di desametasone? Perché ha dimostrato di ridurre il tasso di mortalità nei pazienti più gravi che hanno sviluppato il Covid-19, soprattutto quelli che avevano bisogno di ossigeno supplementare. Il tasso di mortalità del gruppo di persone che necessitavano la ventilazione meccanica è sceso dal 26,2% al 23,3%.

Lo scopo di questo trattamento non è quello di uccidere il virus in meno tempo possibile, ma piuttosto rendere Trump in grado di portare avanti il proprio lavoro. Di per sé infatti, gli steroidi indeboliscono la risposta immunitaria allungando i tempi. L’uso di questi farmaci suggerisce anche, in realtà, che il presidente sia più malato del previsto.

Giacomo Ampollini

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