Dormire tardi e le morti precoci: le connessioni

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Foto di Zohre Nemati su Unsplash

Di recente si è concluso uno studio iniziato quasi 40 anni. I risultati rivelano nuove intuizioni sulle abitudini e sui rischi per la salute associati alla cattiva abitudine di andare a dormire troppo tardi. Sono stati analizzati i dati di 22.976 gemelli adulti finlandesi. Quello che si è cercato è la divisione tra chi andava a letto più presto e chi più tardi. Per quest’ultimo è stata registrata una mortalità precoce più alta. La colpa però non è direttamente  da collegarsi al tempo, ma alle abitudini collegate, come fumare e bere alcool.

Lo studio ha coinvolto il monitoraggio dei cronotipi dei partecipanti dal 1981 e il follow-up nel 2018 per esaminare i tassi di mortalità registrati nei registri nazionali. L’analisi ha tenuto conto di vari fattori, tra cui l’istruzione, il BMI, le abitudini del sonno e la quantità di fumo e alcol consumati da ciascun partecipante. Per la fine dello studio, 8.728 partecipanti erano deceduti e da questo è stato visto che il secondo gruppo aveva il 9% di possibilità in più di morire più giovane.

Il collegamento nel dormire più tardi e le morti precoci

Un aspetto importante è che di fatto le persone più abituate a dormire tardi, ma senza un’abitudine malsana a bere o fumare non aveva percentuali più alte di mortalità. Sono stati i comportamenti legati al fumo e all’alcol all’interno di questo gruppo che hanno contribuito al maggior numero di decessi. Ciò indica che l’associazione tra l’essere una persona serale e la mortalità è principalmente influenzata dal consumo di tabacco e alcol.

Sebbene essere una persona serale non implichi necessariamente cattive abitudini del sonno, spesso è correlato ad esse. Precedenti ricerche hanno un dormire non naturale e quindi alterato a vari problemi di salute mentale e fisica, nonché a comportamenti di dipendenza come la dipendenza da nicotina o alcol. I ricercatori hanno notato una relazione reciproca tra il sistema di ricompensa e il sistema circadiano, suggerendo che la preferenza per stare alzati fino a tarda notte è associata a livelli più elevati di consumo di alcol e sostanze.

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