E. Coli, trovato un nuovo metodo per eliminarlo dall’acqua

Un gruppo di ingegneri ha trovato un metodo efficace per rimuovere il pericolo batterio E. Coli dall'acqua, tramite una nuova combinazione

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L’acqua è un luogo molto incline alla proliferazione di batteri e microrganismi, che possono essere anche pericolosi per la salute. Nelle piscine, per esempio, è fondamentale il processo di clorazione per rendere l’acqua pulita. Un esempio di batterio molto pericoloso e diffuso nell’acqua è l’E. Coli, dannoso se viene assunto accidentalmente. Per fortuna, gli ingegneri della Monash University hanno escogitato un nuovo metodo per rimuoverli dall’acqua, utilizzando nitruro di carbonio grafitico e luce solare. Scopriamo di più in merito.

 

Il nuovo metodo per rimuovere l’E. Coli dall’acqua

Il team internazionale, guidato dal professor Xiwang Zhang, ha combinato il nitruro di carbonio grafitico con la polietilenimina (PEI) per distruggere l’Escherichia Coli, in soli 45 minuti. Questo innovativo metodo fotocatalizzatore è sicuramente molto interessante visto il basso costo ed il fatto di essere privo di metalli, che consente anche di non creare nessun tipo di inquinamento durante l’utilizzo. Se potenziato su larga scala, potrebbe depurare in poco tempo enormi quantità di volumi di acqua, ideale soprattutto nei Paesi più inquinati e con scarse condizioni igienico-sanitarie.

Il professore Zhang, autore dello studio, così si è espresso in merito a questa ricerca: “Le malattie infettive causate da agenti patogeni trasportati dall’acqua minacciano la salute delle persone in tutto il mondo. Il nitruro di carbonio grafitico ha guadagnato un’ampia attenzione come fotocatalizzatore privo di metalli per la disinfezione dell’acqua. Quello che siamo stati in grado di fare è fondere il nitruro di carbonio grafitico con PEI per potenziare proprietà fotocatalitiche di questo materiale e testato su batteri trasportati dall’acqua. Abbiamo scoperto che il PEI caricato positivamente sul nitruro di carbonio grafitico potrebbe favorire il contatto tra fotocatalizzatore e batteri cellule (superficie caricata negativamente) tramite adesione elettrostatica, che può consentire alle specie reattive dell’ossigeno di uccidere le cellule batteriche intrappolate”.

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