Stanley Martin Lieber, meglio conosciuto come Stan Lee, si è spento oggi all’età di 95 anni. Si era ritirato recentemente dalla vita pubblica, date le sue condizioni di salute. Dopo aver riempito e ispirato le vite di molti giovani adolescenti per generazioni con i suoi personaggi eroici ed a volte imperfetti.
Nacque a New York nel 1922, da una coppia di immigrati romeni di religione ebraica. Attraversò un infanzia difficile, ma riusci, lavorando, a mantenersi gli studi e diplomarsi. Riuscì nel 1939 ad iniziare il suo lavoro presso la Timely Comics, svolgendo umili lavori all’interno dell’azienda. Fù nel 1941, che firmò il suo primo riempitivo con lo pseudonimo Stan Lee.
Poi ci fu la guerra, a cui partecipò come soldato, facendo manuali, film d’addestramento e propaganda per l’esercito americano. Finita la guerra tornò a lavorare alla Timely, ma gli anni 50 furono difficili per i fumettisti a causa delle censure e del Comics Code Authority (CCA).
Negli anni ’60 la DC Comics spopolava con Superman e Batman e la Timely Comics inizia la sua concorrenza alla DC. Cambiò il suo nome da Timely a Marvel Comics e propose a Lee di partecipare alla sfida contro la DC. All’inizio Lee pensa di rifiutare l’offerta ma viene spinto ad accettare dalla moglie, Joan Clayton.
Da allora nacquero dalla collaborazione di Lee e Jack Kirby, alcuni dei più celebri personaggi dei fumetti. I Fantastici Quattro vennero pubblicati per la prima volta nel 1961. A loro fecero seguito Hulk e Thor nel 1962, Iron Man e gli X-Men nel 1963 e Daredevil nel 1964.
Ma è con Spiderman ovvero L’uomo Ragno, che la Marvel e Stan Lee hanno il maggior successo. Spiderman fu una creatura di Lee e Ditko, il quale poi lasciò la Marvel proprio a causa di un disaccordo con Stan Lee.
È Spiderman il primo supereroe Marvel che è prima di tutto un uomo comune, poi un supereroe. Peter Parker diventa L’Uomo Ragno, ma vive comunque i problemi e le paure di una vita normale. Questo avvicina molto il suo personaggio ai lettori, diventa più facile immedesimarsi in Peter Parker e sognare di diventare Spiderman. Come afferma Emma Stone, la Gwen Stacy dei recenti film di Spiderman, “È il più umano tra i supereroi dei fumetti: con lui ci si può identificare e le sue debolezze lo rendono incredibilmente seducente. Batman è ricco sfondato, Superman è quasi intoccabile, Spider-Man invece è un adolescente qualsiasi per il quale ti viene da fare il tifo”.
Negli anni ’70 inizia a trattare con delicatezza temi ancora più sociali, come il razzismo e le droghe. Nel 1971 infatti, il ministero dell’Educazione e Salute gli chiede di creare una storia sull’abuso di sostanze stupefacenti, ma Lee si trova davanti le censure della CCA e alla fine pubblica senza il marchio CCA, su Amazing Spider-Man n.96, la sua storia.
Lee assume infine la presidenza della Marvel diventandone il volto ufficiale. Negli ultimi anni, che trascorrerà in California, lavorerà sui progetti cinematografici della Marvel, a cui regalerà anche preziosi camei come comparsa. Prende parte anche alle serie tv Marvel Agents of S.H.I.E.L.D. e The Big Bang Theory.
L’ultima il graphic novel che ci lascia, riguarda proprio la sua vita e le sue vicissitudini, porta infatti il titolo: La stupefacente, incredibile, fantastica vita di Stan Lee. Una vita davvero incredibile che ci lascia in eredità alcuni tra i più bei fumetti.
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