E se il destino di Bennu fosse quello di implodere?

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Secondo una nuova ricerca dell’Università del Colorado Boulder del team di OSIRIS-REx, l’asteroide Bennu potrebbe essere davvero poco stabile nel suo insieme e potrebbe frantumarsi, ma soltanto nei prossimi eoni.

Grazie alle analisi della sonda OSIRIS-REx della NASA, in orbita attorno a Bennu dal 2018, i ricercatori hanno scoperto che la superficie di Bennu era davvero particolare. Coperta di massi e detriti rocciosi irregolari, sparsi su tutta la sua superficie.

 

Bennu: un asteroide vuoto che imploderà

Mentre il team di OSIRIS-REx attende con ansia il rientro dei campioni da poco prelevati sulla superficie dell’asteroide, intanto continua a studiarne la superficie e le caratteristiche, analizzando i dati che la sonda NASA continua ad inviare.

Uno dei fenomeni più particolari, che ha fatto molto discutere i ricercatori, è il modo in cui le particelle vengono sollevate dalla superficie mentre Bennu ruota. Questo fenomeno, insieme alle misurazioni del campo gravitazionale dell’asteroide, compiute dalla sonda, hanno aiutato il team a fare alcune interessanti osservazioni su questa strana roccia spaziale a forma di diamante.

Secondo questa nuova ricerca, la densità di Bennu subisce considerevoli variazioni, in cui le zone vicine all’equatore sporgente quelle più interne attorno al centro di massa sono meno dense.

Una bella sorpresa per i ricercatori, che ritenevano che il nucleo di Bennu fosse denso almeno quanto gli strati esterni. Ma sembrerebbe non essere così, Bennu è vuoto nel mezzo, probabilmente a causa della sua rotazione, che sta aumentando di velocità.

Girando così velocemente, Bennu potrebbe perdere sempre più del materiale che compone la sua superficie. Ciò continuerà fino a che Bennu non avrà più gravità sufficiente per rimanere integro.

Tutte queste osservazioni forniscono importanti informazioni non solo sull’asteroide in sé, ma anche sulle caratteristiche che i ricercatori dovranno esaminare. Una volta che entreranno in possesso dei campioni raccolti da OSIRIS-REx, il team potrebbe infatti finalmente avere l’opportunità di analizzare la coesione tra i grani, un aspetto utile per comprendere le proprietà fisiche degli asteroidi su scala più ampia. Purtroppo però, per avere i campioni in laboratorio, la NASA dovrà attendere il 2023. Solo allora infatti i campioni saranno sulla Terra.

Ph. Credit: NASA

Valeria Magliani
Valeria Magliani
Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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