Da tempo ci si aspettava che l’investimento di 16 miliardi di dollari che Facebook ha effettuato su WhatsApp avrebbe portato a una strategia di monetizzazione. A giudicare dall’ultima controversia sulla privacy policy di WhatsApp, riguardante l’uso dei dati personali, sembra che le cose abbiano iniziato a evolvere in questa direzione.
Il nodo dei dati personali diventa sempre più preoccupante
Nei giorni scorsi, WhatsApp ha annunciato modifiche alla sua politica sulla privacy che hanno dato il via a una discussione sulla sicurezza dei dati. Di conseguenza, molti utenti stanno ora passando ad applicazioni di messaggistica privata come Signal e Telegram. In particolare, i download di Signal, il primo sistema di messaggistica incentrato sulla privacy, sono aumentati addirittura del 4200% settimana su settimana, con 7,5 milioni di installazioni a livello globale nella prima settimana di gennaio 2021.
WhatsApp ha dovuto attivarsi rapidamente per frenare l’ondata di abbandoni da parte degli utenti, dando spiegazioni su Twitter in merito ai dati che avrebbe condiviso con Facebook. In India, dove WhatsApp ha oltre 340 milioni di utenti, l’applicazione ha utilizzato annunci pubblicitari sulla prima pagina dei giornali con lo stesso scopo.
La policy, la cui entrata in vigore era prevista per il prossimo 8 febbraio per poi essere posticipata di tre mesi, avrà valore solo per le comunicazioni commerciali. Le modifiche si applicano solo se si decide di comunicare con un’azienda il cui profilo si integra con WhatsApp. Questi i dati che verranno condivisi durante le comunicazioni fra gli utenti privati e uno qualsiasi dei 50 milioni di account aziendali della piattaforma: numero di telefono, ID del dispositivo, posizione, dati relativi alle transazioni, interazioni con i prodotti e codici identificativi degli utenti.
Queste politiche di condivisione dei dati avranno valore soltanto per le aziende che scelgono di utilizzare le soluzioni di hosting aziendale di Facebook. WhatsApp sostiene che le conversazioni con tali aziende saranno chiaramente contrassegnate con un’etichetta.
Ph. credits: Foto di Android Authority