Ai tropici si trovano ta gli ecosistemi più ricchi, complessi e vulnerabili del nostro pianeta e stanno affrontando condizioni al limite. I cambiamenti climatici uniti a condizioni meteorologiche estreme, che sono appunto collegate ai cambiamenti, e l’attività umana sta neanche troppo lentamente danneggiando tale biodiversità. A dimostrare tutto questo ci ha pensato uno studio che è andato a mappare oltre 100 luoghi che si trovano in tali condizioni di pericolo.
Non importa se si tratta di ecosistemi marini, come le barriere coralline, o terrestri, come le foreste tropicali, il danno è lo stesso. Lo stesso studio ha sottolineato come basterebbe una riduzione dell’Anidride Carbonica emessa per ridurre gli effetti distruttivi. Uragani, ondate di caldo, incendi boschivi, acidità delle acque, tutti eventi in qualche modo evitabili.
La morte degli ecosistemi
Le parole di Cassandra E. Benkwitt, ecologa marina: “Per le barriere coralline, eventi così estremi riducono la copertura dei coralli vivi e provocano cambiamenti duraturi per entrambi i coralli e le comunità ittiche, unendo le minacce locali a causa della scarsa qualità delle acque e della pesca eccessiva. Sebbene la traiettoria a lungo termine per le barriere coralline dipenderà da come eventi estremi interagiscono con questi fattori di stress locali, anche le barriere coralline relativamente incontaminate sono vulnerabili sia ai cambiamenti climatici che alle condizioni meteorologiche estreme“.
Quelle di Felipe Franca in merito alle foreste invece: “Le foreste tropicali sono molto importanti per la biodiversità globale, quindi è estremamente preoccupante che siano sempre più colpite sia dai disturbi climatici che dalle attività umane. Molte minacce locali alle foreste tropicali, come la deforestazione e l’inquinamento, riducono la diversità e il funzionamento di questi ecosistemi. Ciò a sua volta può renderli meno in grado di resistere o riprendersi da condizioni meteorologiche estreme. La nostra ricerca evidenzia l’estensione del danno che sta subendo gli ecosistemi e la fauna selvatica nei tropici da queste minacce interagenti“.