La ricerca per nuove fonte energetiche è una corsa che tiene impegnati moltissimi scienziati sparsi per tutto il mondo e di recente un gruppo di questi ha ottenuto un successo particolare e interessante. Per la prima volta al mondo qualcuno è riuscito a creare elettricità dall’americio ovvero un elemento radioattivo. La particolarità di quest’ultimo è per molto tempo è stato considerata una valida alternativa per diventare combustibile per razzi e quindi per facilitare l’esplorazione spaziale.
Forse l’entusiasmo potrebbe esagerato, ma l’esperimento che è stato condotto è un primo passo verso qualcosa di più grande. Usando una piccola quantità di tale elemento altamente radioattivo sono riusciti ad alimentare una singola lampadina grazie al calore prodotto; la stanza in cui tutto è avvenuto era schermata in quanto l’elemento è un sottoprodotto del decadimento del plutonio.
Ecco una dichiarazione di Tim Tinsley del Laboratorio Nazionale Nucleare: “È bello pensare che l’americio possa essere usato in questo modo, riciclando qualcosa che è uno spreco da un settore in un bene significativo in un altro. Vedere questa lampadina accesa è il culmine di un’enorme quantità di lavori tecnici specializzati.”
Il passo successivo sarà utilizzare questa fonte di energia per alimentare i razzi. Sfruttare l’americio vuol dire anche ripulire il plutonio esausto così da renderlo, almeno in parte, riutilizzabile.
“I generatori di radioisotopi sono una tecnologia importante per le future missioni europee di esplorazione spaziale poiché il loro uso porterebbe a veicoli spaziali più efficienti e sonde che possono accedere a ambienti distanti, freddi, oscuri e inospitali. Questo è un passo importante nel raggiungimento di questi obiettivi“, le parole di Richard Ambrosi dell’Università di Leicester.
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